In un'intervista al Fatto Quotidiano, Ezio Cartotto ha ripercorso gli eventi che portarono alla nascita di Forza Italia di cui fu tra i principali ideatori. Il 75enne ex politico, scrittore e giornalista racconta quegli anni burrascosi e si sofferma anche su alcuni 'legami' non sempre chiari del Cavaliere. Sulla situazione odierna, invece, si dice profondamente deluso, e considera Berlusconi "patetico e triste", principale colpevole delle conseguenze politiche successive alla sua 'discesa in campo'.

'Il berlusconismo ha abbassato drasticamente il livello culturale degli italiani'

Già in passato si era lasciato andare a esternazioni molto nette, dichiarando addirittura che Silvio Berlusconi avrebbe avuto intenzione di entrare in Politica già negli Anni di Piombo, per contrastare i pericoli della crescita di consensi del Partito Comunista o di un golpe dell'estrema destra.

Cartotto torna adesso con una nuova intervista destinata a far discutere, rilasciata al Fatto Quotidiano. A distanza di 25 anni dalla prima "discesa in campo" si confessa senza alcun limite, rivelando retroscena molto netti e sicuramente sgraditi all'ex leader del centrodestra.

Secondo Cartotto, innanzitutto, il berlusconismo ha abbassato drasticamente il livello culturale degli italiani, portando alle conseguenze che vediamo oggi: "la vittoria del populismo sul popolarismo".

Lui si dice molto deluso da questo processo, dal momento che voleva fondare un partito popolare, non populista. Cartotto, inoltre, rivela che nel 1992 fu ingaggiato da Marcello Dell'Utri in segreto per l'operazione detta "Botticelli": la creazione di un nuovo partito politico. Questo processo, che portò appunto alla nascita di Forza Italia, si chiamava Botticelli per via del nome dell'edificio di Milano 2 dove si sarebbe dovuta svolgere l'intera azione del nuovo organismo partitico.

I presunti legami con Cosa Nostra

Cartotto, già nel 1996, si allontanò da Forza Italia poiché non fu candidato al Senato come gli era stato promesso. Afferma infatti che da allora non crede più alla parola di Berlusconi. Nonostante ciò, sarebbe rimasto in contatto con il Cavaliere e Dell'Utri ed avrebbe appreso molti retroscena.

Sulla questione dei processi a Dell'Utri, dei presunti legami con Cosa Nostra e della Trattativa Stato-Mafia, Cartotto dichiara molto fermamente di avere una posizione di profonda tristezza al riguardo. Quando i giudici gli rinfacciarono di aver fondato un partito fatto da persone vicine ai mafiosi, lui replicò (e replica tutt'ora) di vergognarsi di averlo fatto. "Forza Italia ha cambiato la storia politica di questo paese. Ma se avessi saputo che i miei alleati in quella iniziativa erano certe persone, con certi legami, non lo rifarei più.

Sul Berlusconi invece di oggi, lo attacca senza problemi, dichiarando che a suo parere ormai si tratta di una persona patetica e triste, troppo distante dai progressi ormai inarrestabili del panorama politico.