Secondo Andrew McCabe, ex vicedirettore dell'FBI, sarebbe in atto una manovra Politica del cosiddetto "Stato Profondo" per rimuovere Trump dalla presidenza. Le prove di legami tra il presidente e la Russia sarebbero inoltre state costruite a tavolino in un disegno più ampio che prevedeva la "distruzione" politica di Trump. Come prevedibile, le parole di McCabe hanno scatenato una vera e propria tempesta politica, tra chi dice che sono affermazioni gravissime, e chi invece sostiene che utilizzare il 25° emendamento per una simile azione sia del tutto costituzionale.

Lo 'Stato Profondo' contro Donald Trump

L'ex vicedirettore dell'FBI Andrew McCabe ha rilasciato dichiarazioni clamorose durante un'intervista alla CBS News. Secondo le sue rivelazioni il Dipartimento di Giustizia americano avrebbe tenuto delle riunioni per prendere in considerazione la rimozione del presidente Trump ai sensi del 25° emendamento. L'operazione sarebbe stata avviata dopo che Trump ha licenziato l'ex direttore dell'FBI James Comey per aver mentito. Secondo alcuni osservatori questa sarebbe una prova incontrovertibile del fatto che vi sia uno "Stato Profondo" che opera dietro le quinte della politica americana in modo non democratico.

McCabe in effetti ammette anche di aver iniziato la costruzione delle indagini giudiziarie contro Trump, nonostante non avesse praticamente nessuna prova.

Lo stesso Trump è sceso in campo twittando sull'argomento. A suo parere questa sarebbe la conferma che dietro i suoi presunti legami con la Russia vi sarebbe stata una costruzione a tavolino perpetuata dei suoi avversari politici, in particolare quelli vicini a Hillary Clinton, che volevano in questo modo annientarlo politicamente.

Gli avversari di Trump minimizzano

Per la parte politica contraria al presidente Trump le parole di McCabe non dimostrerebbero invece niente di nuovo. Come riporta anche la CNN in un articolo, le rivelazioni dell'ex direttore dell'FBI sarebbero soltanto la conferma che alti funzionari del Dipartimento di Giustizia erano preoccupati per il comportamento del presidente, al punto tale da portarli a pensare l'impensabile: la sua rimozione tramite la Costituzione.

Il fatto, insomma, dimostrebbe solo quanto Trump sia anormale e pericoloso per gli Stati Uniti. In questa luce, la considerazione di invocare il 25° emendamento sarebbe soltanto "un atto di estremo patriottismo da parte di persone che mettono la nazione prima del partito".