Matteo Renzi accusa in pratica Matteo Salvini di aver sdoganato, con la sua narrazione politica, il razzismo in Italia. L’ex segretario del Pd, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, sostiene addirittura che, negli ultimi mesi, le persone di colore abbiano paura di salire sugli autobus. Un’accusa durissima pronunciata, a dire la verità, già qualche giorno fa, il 14 febbraio scorso, durante la presentazione del suo ultimo libro ‘Un’altra strada’, svoltasi presso la Camera di Commercio di Roma.

Matteo Renzi: ‘Sta cambiando il sentimento profondo del Paese’

È un Matteo Renzi visibilmente indignato quello che, assiso sulla comoda poltrona del salotto televisivo di Rai 1 Che tempo che fa, ospite di Fabio Fazio domenica scorsa, ribadisce l’accusa di razzismo contro Matteo Salvini. Tra i vari argomenti toccati dall’ex premier, quello delle politiche migratorie è forse il più sentito. “Parliamo di ‘Un’altra strada’ dal punto di vista dell’educazione e della cultura - dice Renzi, citando il titolo del suo libro, sollecitato sul tema migranti dal conduttore - parliamo di ‘Un’altra strada’, dei valori diversi, perché nel giro di un anno questo Paese sta cambiando il dna valoriale. Cosa vuol dire?

(rivolto polemicamente al pubblico presente in studio e a casa ndr) Vuol dire che, se voi avete una persona di colore che vi è amica, provate a chiedergli come si sente quando sale in un autobus oggi, dopo un anno di persone come Salvini che dicono ‘la pacchia è finita’. Provate a chiederlo e guardate se non sta cambiando il sentimento profondo del Paese.

‘Salvini ha costruito un racconto che ha reso gli italiani un popolo più razzista’

La parola razzismo, a dire la verità, Matteo Renzi da Fazio non la utilizza. Ma basta tornare indietro di qualche giorno, al 14 febbraio, per sentire questa accusa scaturire dalle sue labbra. L’occasione era quella della presentazione (una delle innumerevoli previste ndr) della sua ultima fatica letteraria di fronte alla platea della Camera di Commercio di Roma.

Renzi prima racconta la storia strappa lacrime di un 14enne migrante del Mali, morto affogato nel Mediterraneo con il suo diploma cucito addosso, segno inequivocabile della sua voglia di trovare un futuro in Europa.

“Nessun ministro o aspirante tale può permettersi di dire ‘la pacchia è finita’, perché per quel ragazzino la pacchia non è mai iniziata - punta il dito contro il leader della Lega l’ex Rottamamtore - e perché è una vergogna il modo con il quale Salvini ha costruito un racconto che ha reso gli italiani un popolo più razzista negli ultimi mesi. Chiedetelo a chi ha un figlio adottato o a chi è figlio di una coppia mista. La fatica che fanno a salire sugli autobus da qualche mese a questa parte, la paura che hanno a salire sugli autobus.

Io non faccio autocritica sull’immigrazione e sono fiero di quello che noi abbiamo fatto. E se non vi va quello che abbiamo fatto noi .- conclude la sua invettiva prendendosela con i ‘compagni che sbagliano’ della sinistra - tenetevi Salvini e Di Maio, cari compagni della sinistra che continuate a farci le pulci”.