A diversi giorni dal caso politico che ha visto la nave Sea Watch sostare a lungo nelle acque del Mar Mediterraneo, in attesa di ricevere l'autorizzazione al trasbordo dei 47 migranti che erano a bordo del natante, è ancora la questione 'immigrazione' a riempire le pagine dei principali quotidiani e siti online. Diverse ore fa è emerso in rete che la nave Ong si è rivelata, in realtà, un 'pleasure yatch', motivo per il quale non può ritenersi adibita al salvataggio di migranti in mare. A parlare dell'affaire Sea Watch e a chiarire la natura del natante è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo, Danilo Toninelli.

La nave tedesca è irregolare, lo conferma il ministro Toninelli

L'affaire Sea Watch continua a scuotere l'opinione pubblica a seguito dell'accordo convenuto da 9 Paesi facenti parte dell'Unione Europea che hanno offerto la loro disponibilità ad accogliere i 47 migranti che erano rimasti a lungo a bordo del natante. "Stiamo parlando di una imbarcazione registrata come pleasure yacht, che non è in regola per compiere azioni di recupero dei migranti in mare''. Queste sono solo alcune delle dichiarazioni che ha rilasciato il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli a margine dell'avvenuto attracco dei migranti che erano rimasti a bordo della nave tedesca battente bandiera olandese. L'esponente politico del 'Movimento 5 Stelle' ha chiarito la vera identità del natante, definendola 'una nave irregolare' che, in quanto yatch, non può essere utilizzata al fine di garantire i flussi migratori via mare.

Toninelli si è detto sgomento che l'Olanda si sia ad oggi mostrata indifferente rispetto al fatto che una nave tedesca battesse bandiera olandese, in modo illegale. Intanto, la Guardia Costiera italiana ha attuato il fermo amministrativo della Sea Watch per via di violazioni delle norme in materia di sicurezza della navigazione e di tutela dell’ambiente marino.

L'accordo dell'Ue e il rischio di un processo a Matteo Salvini

La motonave 'Sea watch' aveva ottenuto l'autorizzazione ad attraccare al molo di Levante sito a Catania, il che accadeva in concomitanza con il patto raggiunto da alcuni Stati dell'Ue al fine di ridistribuire i migranti nel territorio del vecchio continente. Italia, Spagna, Germania, Francia, Romania, Malta, Portogallo, Lussemburgo e Lituania sono i Paesi impegnati ad una ricollocazione dei 47 migranti trasbordati a Catania diversi giorni fa.

Recentemente, a seguito delle accuse lanciate dalla Procura di Agrigento ai danni di Matteo Salvini, per cui il ministro dell'interno è accusato di sequestro di persona, arresto illegale e abuso di potere, il Tribunale dei Ministri di Catania ha chiesto l'autorizzazione a procedere contro il leader del Carroccio, il quale ha esortato il Senato, a mezzo lettera destinata al 'Corriere', ''a tenere in considerazione il suo operato svolto in funzione dell'interesse pubblico'', e alla luce di quanto è previsto dall'articolo 52 della Costituzione, che disciplina 'la difesa della Patria'.