Nuovo scontro tra lilli gruber e Marco Travaglio l’altra sera a Otto e mezzo. La conduttrice del talk show in onda tutte le sere su La7, ha preso spunto dal recente arresto di Marcello De Vito, accusato di corruzione, per puntare il dito contro l’intero M5S. Ospite in studio, oltre al direttore del Fatto Quotidiano, c’era Riccardo Fraccaro, ministro per i Rapporti con il Parlamento del governo Conte e fedelissimo del leader pentastellato Luigi Di Maio. La difesa delle ragioni del Movimento fatta da Fraccaro, pur risultando impeccabile, è parsa a molti troppo ‘educata’ per riuscire a tenere testa alla furia giornalistica della Gruber.

Ci ha dovuto pensare il più scaltro Travaglio allora, il quale non ha perso tempo a ‘rigirare la frittata’ degli attacchi della conduttrice contro il M5S dalla parte di Pd, Forza Italia e di tutti gli altri ‘vecchi’ partiti i cui “record di corruzione” saranno molto difficili da eguagliare per Di Maio e compagni.

Ennesimo scontro tra Lilli Gruber e Marco Travaglio a Otto e Mezzo

La parte più succosa e bollente del dibattito di giovedì sera a Otto e Mezzo è racchiusa in poco più di un minuto di video, condiviso anche sulla pagina Facebook ufficiale del Movimento 5 Stelle. Nelle immagini si vede, e si sente, una Lilli Gruber particolarmente su di giri mentre cita i casi giudiziari e di corruzione che anno coinvolto persone gravitanti intorno all’orbita della Giunta capitolina.

Da Raffaele Marra (ex capo del Personale nel Palazzo Senatorio, condannato in primo grado per corruzione a 3 anni e 6 mesi) a Luca Lanzalone (l’ex super consulente del Campidoglio arrestato per presunte tangenti sullo stadio della Roma), passando per il costruttore Luca Parnasi e dal suo ‘amico’ Marcello De Vito, ormai ex presidente dell’Assemblea Capitolina, cacciato seduta stante dal M5S senza nemmeno aspettare il processo.

Un’orgia di nomi a cui Marco Travaglio ha subito deciso di mettere fine.

Travaglio: ‘M5S e gli altri partiti non sono uguali’

Il direttore del Fatto, in pratica, ha accusato Lilli Gruber di voler paragonare quelli del M5S a tutti gli altri partiti “solo perché hanno preso il loro primo dirigente per corruzione”. Troppo poco il caso De Vito, ritiene Marco Travaglio, per rappresentare una prova che tra i pentastellati e i vecchi partiti come Pd e Forza Italia non esistano differenze, soprattutto in tema di corruzione della loro classe dirigente.

“Credo che i 5 Stelle debbano impegnarsi allo spasimo nei prossimi anni per riuscire ad eguagliare i loro record”, aggiunge poi con una punta di ironia il giornalista. I nomi citati dalla Gruber, infatti, escluso De Vito, non appartengono al M5S, considerato che Marra era un dirigente comunale che stava in Campidoglio “da 20 anni” e comunque ha subito una condanna per addebiti risalenti al periodo in cui sindaco di Roma era Gianni Alemanno. Mentre Parnasi è solo un costruttore “che lavora a Roma, non è che lavora con questa giunta”. Il suo obiettivo era solo quello di aggiudicarsi gli appalti per costruire lo stadio della Roma. Lo stesso Parnasi poi, conclude Travaglio, è sotto processo “insieme a due esponenti di FI”.