La Politica non va mai in vacanza e nonostante manchi un bel po' di tempo alle elezioni europee di maggio, tutti i maggiori leader ed i candidati affilano le armi per ben figurare sul palcoscenico continentale. Prima intervista di questa nuova stagione è per il dem Andrea Cozzolino, politico esperto e navigato pronto insieme ai redivivi alleati del Pd a far le barricate contro il "vento nero" del Nord.

L'intervista

Le elezioni sono in arrivo. In che modo vive questo appuntamento nonostante lei sia già abituato alla platea europea?

Con serenità e fiducia.

Sono certo che dopo il successo di Zingaretti sostenuto da me apertamente, può aprirsi una stagione politica in grado di poterci condurre a un buon risultato alle elezioni di maggio.

I 5 stelle arrancano, il PD sta ritornando ai numeri di un paio di stagioni fa e la Lega fa incetta di consensi giorno dopo giorno. I democratici quale strategia hanno messo a punto per incrementare il numero di estimatori?

Ritornare a riorganizzare una presenza sociale e popolare del partito democratico ripartendo da dove si è consumata una sofferenza in questi ultimi anni.

Gli ultimi sondaggi internazionali proiettano i partiti di estrema destra in ascesa. Corre il rischio di aver accanto in Parlamento una immane orda giallo nero verde, lo sa?

Sono sondaggi lontai dall'appuntamento elettorale e dunque da rivedere; in ogni caso dai numeri in nostro possesso i partiti sovranisti saranno minoritari all'interno dello scenario europeo.

Come accennato all'inizio dell'intervista, lei è un volto noto in UE ed è stato nel 2018 relatore del regolamento sul Fondo di sviluppo regionale e del Fondo Coesione, entrambi strumenti nati per ridurre le differenze economiche tra i vari stati membri.

Non crede di essere ancora lontani dal target preposto?

Si. Purtroppo non bastano i fondi strutturali per ridurre le distanze soprattutto quando queste distanze tra i territori hanno origini lontane, storiche; certamente sono strumenti importanti e significativi ma da soli non modificano l'assetto socio economico di uno stato, in special modo dopo una crisi decennale.

La Campania ha ottenuto un numero cospicuo di miliardi da Bruxelles eppure questi fondi sono stati mal spesi o nel peggior dei casi intascati da politici ed imprenditori amici. Possibile non debellare questo cancro?

Sembra un giudizio eccessivo, assai lontano dalla realtà. Nel corso di questi anni le risorse comunitarie sono state utilizzate per avviare un ammodernamento delle nostre città mediante lo sviluppo di porti e della mobilità sul ferro. Inoltre attraverso la ricezione di milioni di euro, ha permesso una espansione nel settore agrario in special modo di quello vitivinicolo che ha rafforzato la presenza dei nostri prodotti di eccellenza nei mercati internazionali in modo straordinario.

Ovviamente ci sono stati sicuramente dei ritardi e degli errori ma i fondi hanno permesso alla nostra regione di migliorare.

Prima di salutarci è d'obbligo fare una previsione post elettorale. Sarà nuovamente eletto ed il PD in che percentuale sarà presente nel Parlamento europeo?

Sono molto convinto che il PD e i suoi alleati progressisti e di sinistra otterranno un risultato significativo in Italia e in Europa accettando la sfida di rifondazione riaprendo una stagione di sviluppo e crescita del nostro continente. Intorno a me sento crescere fiducia e stima per il lavoro svolto e spero di esser rieletto al fine di portare avanti le riforme sui grandi temi delle politiche di sviluppo.