In queste ore decisive per il governo gialloverde sulla questione della Tav Torino-Lione spunta uno studio portato avanti - su commissione di Bruxelles - dal team presieduto dall'ingegnere Marco Ponti che promuove la realizzazione dell'opera. Sono ricerche che sottolineano i benefici occupazionali, ambientali ed economici che conseguirebbero dalla promozione del lavoro del collegamento ferroviario Italia-Francia e che coinvolge anche Spagna e Portogallo.
La recente analisi costi-benefici composta da 78 pagine e redatta dallo stesso Ponti su richiesta del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha bocciato il progetto da un punto dei vista delle spese che l'Italia dovrebbe sostenere.
Il documento
L'ingegnere Marco Ponti, una sola persona con due anime: l'una italiana, che boccia a priori la realizzazione della Tav per le enormi spese che il Paese dovrebbe affrontare e che ammonterebbero a circa 7 milioni, l'altra europea che promuove una ricerca al termine della quale si può ben comprendere come lo stesso Ponti sia a favore del progetto in termini di occupazione e benefici ambientali ed economici.
Si tratta di un documento di 118 pagine, steso al termine di una ricerca commissionata da Bruxelles cominciata due anni fa, firmato da ricercatori di varia nazionalità e persino da cinque italiani: Silvia Maffii, Claudia de Stasio, Francesca Fermi, Loredana Zani, Angelo Martino e Luca Bellodi, tutti componenti della Trt, la società Trasporti e Territorio, guidata - appunto - da Marco Ponti.
Il merito di tale scoperta va a Frediano Finucci, il giornalista di La7.
Il testo, dunque, promuove a pieno titolo la realizzazione della linea Torino-Lione, poiché non si possono sottovalutare i benefici socioeconomici che ne deriverebbero. E', infatti lo stesso ingegnere a chiarire a "Mattino Cinque", che "Non è un'analisi che misura i costi, ma il traffico, l'occupazione e l'impatto sulle imprese".
Il collegamento Torino-Lione rappresenterebbe, allora, una risposta positiva sia in termini di tempo tanto per i passeggeri (-30%) quanto per le merci (-40%); sia in termini occupazionali, poiché nel corridoio mediterraneo, nei prossimi anni, si creerebbero oltre 150mila posti di lavoro per i Paesi interessati dalla Tav (Italia, Francia, Spagna e Portogallo), sia in termini ambientali con una riduzione dell'emissione dell'anidride carbonica di 26 milioni di tonnellate per un periodo che va dal 2017 al 2030.
Ponti non ha firmato la ricerca
Il Mit ha dichiara che il ruolo della Trt Trasporti e Territorio, nella suddetta ricerca è stato marginale. Infatti, precisa che: "Il professor Ponti non solo non ha firmato la ricerca, ma non ne conosce in alcun modo il contenuto".