Nel weekend appena concluso si è svolta a Roma l'assemblea nazionale di Sinistra Italiana e in particolare domenica si è tenuta una plenaria dal titolo "Europa resta umana", nella quale si sono succeduti diversi interventi di alcuni volti noti della sinistra Politica. Fra loro anche Nichi Vendola, ex presidente della Regione Puglia. Vediamo le parti salienti di quello che ha detto.

Nichi Vendola: 'Interroghiamoci su perché sinistra è diventata sinonimo di èlite'

Nichi Vendola ha iniziato il suo intervento con un confronto fra oggi e un secolo fa: "Leggere Libero, il Giornale, Il Tempo o La Verità è un esercizio 'divertente' se uno lo compara con quel che scrivevano i giornali all'inizio del Novecento preparando l'avvento del terreno culturale del fascismo".

Poi ha proseguito: "Capire come siamo arrivati fino a qui a non è scontato (...) La nostra solitudine politica è innanzitutto l'assenza di luoghi in cui discutiamo seriamente su cosa è accaduto e sul perché a un certo punto la parola 'sinistra' è diventata sinonimo di establishment ed èlite".

Le critiche di Vendola al PD e al M5S

Vendola ha poi aggiunto: "Nei giorni scorsi Marco Minniti ha rilasciato un'intervista in cui era molto turbato di vedere il prodotto del suo 'riformismo' e cioè i lager libici. In questi giorni il gruppo editoriale L'Espresso-Repubblica celebra la vittoria alle primarie di Zingaretti come la resurrezione della sinistra. Ma come può resuscitare un discorso di sinistra semplicemente archiviando la stagione di Renzi e riducendo la critica al renzismo come un problema di fisiognomica?

Io reputo importante che alle primarie del Pd ci siano state le code, che abbia votato tanta gente, sarei sciocco a tifare per il fallimento di uno strumento di partecipazione democratica. Così come la manifestazione sindacale di San Giovanni o quella antirazzista di Milano. Tuttavia quel popolo di sinistra, quella minoranza che noi chiamiamo "popolo di sinistra" ancora c'è e grazie a Dio ogni tanto torna in campo e dà segno di vitalità.

Ma questa non è la risposta a Matteo Salvini. E' la riserva democratica con cui noi dobbiamo immaginare di mettere in campo una linea politica che faccia della rottura con la subalternità della sinistra ai tabù e ai totem del liberismo il punto da cui ripartire".

Vendola ha poi detto: "Una sinistra ecologista non può essere una declamazione 'cool' se poi si comincia dal Si alla Tav.

Piuttosto il nostro anticapitalismo deve partire dall'analisi dell'impoverimento e della spoliazione che viene prodotto da questa idea dissennata di produzione della ricchezza: una ricchezza che diventa povertà, perché indebolisce ambientalmente e socialmente. Questo è un punto dirimente. Le grandi lobby sono grate al Movimento 5 Stelle, se pensiamo che fino a qualche anno fa sulla vicenda dello scandalo del Mose si era rotta la narrazione delle grandi opere e si era capito che serviva invece un forte investimento contro il dissesto idrogeologico, ma l'incompetenza dei 5 Stelle ha cancellato la coscienza critica che era affiorata ed è tornato il mito delle grandi opere".

Vendola: 'Oggi non è tempo del centrosinistra, abbiamo bisogno di un partito'

In conclusione l'ex governatore della Regione Puglia ha spiegato: "Ho bisogno di qualcosa da votare, che realizzi ciò che abbiamo annunciato tante volte ma che poi si è spesso squagliato come neve al sole. Io più volte ai tempi di SEL ho evocato la necessità di giocare una partita importante, cioè di essere egemoni nel centrosinistra per farlo vincere: abbiamo provato a farlo, ma oggi non è quello il tempo. Oggi la partita è chiusa per lungo tempo: la proporzione della sconfitta è epocale, mondiale, culturale e sociale. Io penso che abbiamo bisogno di un partito, di un luogo che ci aiuti a sconfiggere non solo la solitudine delle persone che vogliamo rappresentare, ma anche la solitudine politica di chi pensa che non sia sufficiente bestemmiare contro il destino quando c'è Salvini al potere, ma c'è bisogno di rimettere in campo pensieri, intelligenze e passioni".