All'immediata vigilia del 25 aprile, nel 74° anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazi-fascismo, il noto scrittore siciliano Andrea Camilleri è stato intervistato a proposito dell'importanza di questa data storica da parte di Servizio Pubblico.

Le affermazioni di Camilleri sono state pubblicate integralmente nelle scorse ore in un video uscito sul sito ufficiale del noto giornalista Michele Santoro e non hanno riguardato però solo la memoria storica, ma anzi si sono soffermate in particolare anche su alcuni aspetti di attualità Politica.

Il noto scrittore ha inizialmente ricordato un elemento autobiografico, affermando che nella celebre data del 25 aprile 1945, trovandosi in Sicilia, contrariamente alla maggior parte degli italiani era già libero da ormai due anni. Anche se, l'allora neppure ventenne Camilleri, in quelle giornate ascoltava con attenzione in radio le notizie di ciò che avveniva in Italia e nel mondo, comprendendo la portata storica di quello che stava avvenendo.

Camilleri: 'Salvini offende i caduti di tutte e due le parti che avevano degli ideali'

Andrea Camilleri è poi entrato nel dibattito politico contemporaneo, affermando di essere piuttosto preoccupato: "Sento dire spesso in TV da parte di giornalisti e pseudo-storici che oggi si abuserebbe del termine 'fascismo' perché non c'è una dittatura.

Il fascismo in Italia si è manifestato sotto forma di una dittatura, ma esso è un virus mutante e può anche non essere una dittatura ma una mentalità".

Poi il "padre" del Commissario Montalbano ha fatto un attacco esplicito e diretto all'attuale Esecutivo e in particolare alla sua componente leghista: "Oggi col Governo in carica che abbiamo c'è un esempio lampante di una mentalità fascista, che è quella del ministro Matteo Salvini.

Chiamiamola come volete, ma quella è una mentalità fascista". Ricordando che: "Una delle forme del fascismo è anche quella di poter essere eletta democraticamente".

Il noto scrittore siciliano ha inoltre puntualizzato: "Molti italiani che ai giorni nostri rimpiangono quel regime si sono dimenticati, a causa della loro scarsa memoria, quello che è successo in quegli anni e tutte le numerose limitazioni alla libertà che esso ha imposto agli italiani anche ben prima del '38.

Da italiano mi spiace vedere che la maggior parte delle persone ha memoria solo per il Festival di Sanremo e per le formazioni di calcio, mentre per il resto ha una labilità di memoria che fa spavento".

Infine Andrea Camilleri ha anche affermato: "Il 25 aprile non fu una rissa fra fascisti e comunisti, non dimentichiamo che infatti oltre ai comunisti c'erano i partigiani monarchici, repubblicani e democristiani. (...) Chi invece, come Salvini, la vuol ridurre a una rissa dimostra di essere un ignorante che offende. Mi fa rabbia, perché lui offende i caduti di tutte e due le parti. Perfino i fascisti che andarono a morire da giovani credevano in un ideale, orrendo e sbagliato, ma ci credevano.

E ovviamente i vari antifascisti da questa parte credevano in un ideale. Salvini invece non sa neanche il senso della parola ideale".

Andrea Camilleri, da giovane simpatizzante per il regime ad antifascista convinto

Ricordiamo che Andrea Camilleri, nato a Porto Empedocle (Agrigento) nel settembre 1925, come da lui stesso affermato pubblicamente più volte in passato, da giovanissimo fino almeno al 1942 aveva delle simpatie per il regime di Benito Mussolini, ma in particolare la lettura del libro La condizione umana (noto romanzo di André Malraux del 1933), unita alle condizioni materiali vissute in quegli anni, gli provocò una completa "metarmofosi" che lo portò in breve tempo a diventare antifascista e in particolare simpatizzante comunista.

Dopo la Liberazione d'Italia, come da lui affermato, ebbe anche la tessera del PCI.

Nel corso degli ultimi anni, più volte Camilleri ha espresso senza problemi il proprio parere politico, ad esempio contro i provvedimenti in materia di Giustizia presi da parte dei vari Governi guidati da Silvio Berlusconi, ma non ha lesinato critiche in seguito neanche verso i vari Governi di centrosinistra e poi verso il Movimento 5 Stelle. Oltre ovviamente ad aver espresso già diverse esplicite critiche contro la Lega di Matteo Salvini, già diverse settimane dopo il suo insediamento al Viminale a causa delle scelte sui migranti e sulla politica dei "porti chiusi".