Nella puntata di questo lunedì 8 aprile della trasmissione "Otto e Mezzo" su La7, fra gli ospiti di Lilli Gruber c'è stato Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano, già deputato e ora candidato come capolista del Pd nella circoscrizione Nord-Ovest alle elezioni Europee del 26 maggio, il quale si è soffermato su diversi aspetti di attualità Politica. Vediamo le parti salienti di quello che ha detto.
Giuliano Pisapia spiega i motivi della propria candidatura alle Europee col PD
Giuliano Pisapia ha esordito dicendo spiegando: "Io non ho mai smesso il mio impegno politico in questo anno e mezzo, ho comunque girato l'Italia confrontandomi con molte realtà, capendo cosa c'è nella pancia delle persone ma anche le potenzialità del Paese.
La scelta di candidarmi è stata sofferta, c'è stata grande insistenza sia da Zingaretti che soprattutto dalle persone con cui ho fatto l'avventura di Campo Progressista. Ho sentito il senso di responsabilità e ho deciso di metterci la faccia come indipendente. Mi ha spinto il fatto che il tentativo di Zingaretti è simile a quello che ho fatto io nel 2017, cioè di cercare di unire la sinistra e il centrosinistra, di marciare insieme e anche valorizzando le differenze. Lui ha dimostrato sempre di essere unitario (...) Chi viene da esperienze esterne può essere di contributo, specie chi ha fatto concretamente le cose di cui parla (...) Ho governato Milano con un centrosinistra molto ampio, avevo una Giunta con molte donne e con molti giovani, il cui protagonismo è fondamentale".
L'ex sindaco di Milano ha poi proseguito: "Io ho sempre lavorato per unire e mai per dividere il campo del centrosinistra e progressista. Occorre valorizzare la forte differenza che c'è fra destra e sinistra, sui temi sociali, civili, sul lavoro e sul salvataggio delle vite umane. Senza unità non si vince e governano altri, facendolo male.
Questa candidatura è il tentativo di dare un contributo in tal senso. (...) Direi che se andiamo sopra il 20-21% sarebbe un segnale di rilancio, se questo lo accompagniamo anche con la discontinuità col passato secondo me facciamo un passo avanti. So che è una sfida difficile: io ho provato in passato da esterno rispetto al PD a creare una seconda o terza gamba per marciare insieme, le resistenze erano troppe, ora finalmente ci prova anche il nuovo segretario del PD.
Mi sentirei in colpa a non provarci ancora".
Pisapia critica Di Maio e Salvini
Interpellato sul ruolo del Movimento 5 Stelle, Pisapia ha detto: "Distinguerei fra la dirigenza e l'elettorato del M5S. La dirigenza è quella che ha salvato Salvini dal processo, che ha impedito lo sbarco dei migranti e che sta varando la Flat Tax: io con queste persone non ho niente a che vedere. Con l'elettorato invece dialogo e mi confronto tutti i giorni perché in parte era nostro. Se vengono fatte cose giuste è corretto dirlo, come al tempo stesso è necessario criticare fortemente le élite di quel movimento quando fa cose inaccettabili per i valori della sinistra e della democrazia. Il reddito di cittadinanza?
E' sacrosanto ma bisogna vedere come lo si fa. Non deve essere uno strumento per dare soldi a chi non lavoro, ma essere usato per avviare al lavoro chi è in difficoltà; quindi non mi va bene come l'hanno fatto, ma era un tema da affrontare. Di Maio è inaffidabile, quando uno passa dall'estrema destra ad apprezzare la Merkel vuol dire che o non ha capito o che si è staccato dal suo elettorato che non lo capisce più".
Mentre su Matteo Salvini, Pisapia ha affermato: "L'ho avuto come consigliere comunale di opposizione a Milano anche se non veniva molto, essendo anche eurodeputato. Lui è molto più consapevole ed è cinico: fa le cose sapendo dove si va e qual è l'obiettivo. Chiaramente sta raccogliendo consensi anche da chi è sfiduciato dal M5S.
E' più difficile battere Salvini che Di Maio".
Concludendo ha detto: "Dopo i risultati delle elezioni politiche Lega e M5S non potevano non provare a governare, ma stanno perdendo la loro sfida. Sono convinto che Salvini e Di Maio si sono accordati per finalità elettorali di insultarsi a vicenda, però prima o poi verranno al pettine due nodi veri: quello della Flat Tax e quello dell'Autonomia. Su questi temi o si nasconderanno oppure dovranno arrivare a una rottura, lo spero, sono due punti base fondamentali su cui la loro divergenza non è superabile se non con le bugie".