Per i nostalgici è una cosa da riattivare immediatamente perché serve ai giovani. Si tratta del servizio militare volontario, la leva che una volta era obbligatoria e che costringeva i ragazzi a dedicare un anno della loro vita allo Stato. Un obbligo che è stato in vigore fino al 31 dicembre 2004. La legge 226 del 2004 infatti ha abrogato il servizio militare, ma adesso una proposta di legge, la n° 1012-A mira a reinserirlo, anche se in formula diversa e non obbligatorio. Ecco nel dettaglio cosa prevede la proposta che ha avuto il parere della Camera con alcuni aggiustamenti durante il passaggio della proposta nelle varie commissioni di Montecitorio.

Una misura sperimentale

La nuova naja, in base al testo della proposta dovrebbe durare 6 mesi. Si tratterebbe di una specie di servizio militare sperimentale e destinato a ragazzi tra 18 e 22 anni di età. Si tratta di un vero percorso militare, sia educativo che formativo, senza retribuzione e con rilascio dopo l’espletamento, di una attestazione che farà curriculum e che darà 12 crediti formativi universitari. L’obbiettivo secondo la relazione dei proponenti è quello di educare i ragazzi che vi prenderanno parte, ai valori ed al rispetto delle Istituzioni. La proposta punta ad un avvio della misura in via sperimentale, salvo poi verificarne i risultati ottenuti per valutare o meno il proseguo della sperimentazione.

Questa mini naja è appannaggio di cittadini italiani, come dicevamo con età compresa da 18 a 22 e prevede percorsi di studio, permanenza nelle Caserme e nelle strutture di addestramento.

Cosa vuole offrire ai giovani la proposta

Aumentare il senso di appartenenza alla Stato e comprendere il valore civico della parola Patria, questi gli obbiettivi che la proposta si prefigge di realizzare dopo l’entrata in vigore della legge che adesso è attesa dall’analisi del Senato.

Come dicevamo, un percorso di studio ma anche di pratica, con l’approfondimento dei principi che regolano l’ordinamento militare nostrano e quello relativo alle minacce provenienti sia dall’interno della Nazione che dall’esterno. Una volta approvata la legge prevede che sia il Capo di Stato Maggiore della Difesa a dare il via al progetto con l’individuazione delle Caserme e delle strutture di addestramento dove saranno assegnati i giovani.

Come dicevamo, il servizio militare semestrale non sarà obbligatorio, ma occorre presentare domanda da parte dei giovani che desiderano candidarsi. Possono partecipare ragazzi in possesso di cittadinanza italiana che hanno pieno godimento dei diritti politici e civili e che non hanno a carico condanne o procedimenti penali o che siano stati considerati non idonei a lavorare presso le Pubbliche Amministrazioni. Necessario anche il diploma di scuola secondaria di secondo grado.