Piaccia o no, Vittorio Feltri, quando scrive, riesce sempre a fare notizia. Lo fa dando risalto ad opinioni che a volte vengono espresse con toni forti, senza filtri o la preoccupazione di urtare qualche tipo di sensibilità. Il suo ultimo editoriale su Libero rappresenta una digressione abbastanza dura nei confronti della collega Lilli Gruber. Sotto la lente d'ingrandimento della critica del giornalista è finito il modus operandi della conduttrice di Otto e mezzo che avrebbe, almeno nelle sue idee, atteggiamenti che la farebbero quasi decadere da quello che dovrebbe essere il ruolo super partes di chi si occupa spesso di moderare dibattiti politici o di intervistare i rappresenti del popolo.

Feltri riserva uno spazio alla Gruber nel suo editoriale

La prima pagina di Libero, come al solito, nell'edizione del 13 maggio offre spazio al pensiero del direttore. Le parole come spesso accade sono taglienti e animate dall'occhio critico di un esperto osservatore dello scenario politico italiano e non solo. Lo spazio riservato a Lilli Gruber è abbastanza ampio e la critica appare paradossalmente più dura, perché parte da un attestato di stima nei confronti dell'ex conduttrice del Tg 1. Feltri, infatti, sottolinea come si tratti di una brava giornalista e di questo gliene si deve dare atto. L'attacco, però, diventa chiaro quando mette in evidenza il fatto che, secondo lui, si sia ormai trasformata in una donna di spettacolo.

A quel punto racconta come abbia di recente visto la sua intervista a Matteo Salvini che, tra l'altro, ha suscitato diversi malumori nei confronti di Lilli Gruber. La stessa Rita Dalla Chiesa, con un tweet, aveva criticato il mondo in cui la giornalista si approcciava al leader del Viminale, quasi non nascondendo una certa insofferenza verso il suo interlocutore, definendola: "L'intervista più irritante della storia di Otto e mezzo".

Feltri torna sull'intervista a Salvini

Prima di tornare su quell'intervista a Salvini, Feltri sottolinea come la Gruber secondo lui "dimostra di essere sempre più il capo ufficio stampa della sinistra". Le ha contestato il non aver fatto concludere neanche un discorso a Salvini e di averlo massaccrato usando "l'arte cafona dell'interruzione con l'intenzione di fargli fare una figura di m.....".

Il titolo dell'articolo "Gruber più rossa di Zingaretti" trova poi riscontro nel passaggio in cui la ritiene migliore del segretario del Pd nel fare propaganda al Partito Democratico. Feltri ha poi manifestato perplessità rispetto al fatto che l'intervistatrice, in quel caso, ha parlato più dell'intervistato. Un dato che, secondo il direttore di Libero, certificherebbe l'intenzione di impedire all'intervistato l'esposizione delle proprie idee.