Gli editoriali di Vittorio Feltri, così come alcune pagine del suo giornale Libero, fanno molto discutere. È pur vero, però, che al di là dei toni con cui vengono esposti rappresentano letture di situazioni che vengono principalmente fotografate dai dati. E risulta particolarmente degno di nota un articolo firmato dall'editoriale e apparso anche sull'edizione on line di Libero in cui si pone l'accento su quello che può essere il futuro demografico dell'Europa e dell'Italia. Una riflessione che si basa sulla possibilità che il modello Belgio possa in qualche modo essere esteso a tutto il Vecchio Continente.

Trend demografici negativi in Europa

La prima analisi riguardante il modello belga, come Feltri stesso scrive, è stata pubblicata dalla rivista francese Causeur. Il Belgio, interessato da una fortissima immigrazione, avrebbe naturalizzato 700.000 persone, circa il 6% dell'attaule popolazione. A ciò si aggiunge il fatto che si stima che il 56% degli abitanti avrebbe origine straniera. Ed, in particolare, entro il 2050 i musulmani potrebbero raggiungere il 18% della popolazione, raggiungendo un numero sufficiente, secondo Feltri, a "superare la quota oltre la quale la struttura politica, sociale e culturale del Paese ospite risulta completamente stravolta". Secondo Feltri si sbaglia chi ritiene che analizzare fenomeni di questo tipo possa essere equiparato a razzismo.

I temi demografici, secondo il direttore di Libero, dovrebbero, invece, essere al centro dei pensieri dei politici, anche alla luce di quello che sembra essere il vario sviluppo delle popolazioni mondiali. In particolare pone l'accento sul fatto che in Italia la natalità rimane bassa, l'Europa invecchia sempre di più ed, invece, in Africa, a suo dire, "si sforano figli su figli".

"In un futuro molto vicino, un paio di miliardi e mezzo - prosegue - di neri fronteggeranno 450 milioni di europei dall'altra parte del Mediterraneo".

Il rischio sostituzione secondo Feltri

Secondo Feltri si starebbe preparando una crisi senza precedenti per l'Europa e per l'italia. Basandosi su un saggio di Antonio Golini "Italiani poca gente", sottolinea come ci siano solo 3 ragazzi ogni cinque nazioni.

Numero che non assicurerebbero un ricambio generazionale. Questo, sommato all'incremento dell'immigrazione, rischierebbe addirittura di snaturare definitivamente una popolazione, quasi a portarla ad estinguersi. I giovani immigrati, come specifica il direttore, riequilibrano la natalità, ma fondamentalmente, parafrasando Golini, sottolinea come acuiscano il rischio una popolazione come quella italiana possa essere "sostituita" e non "soltanto integrata".