Il leader del Movimento Cinque Stelle, nonché Ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro e Vicepremier del governo targato Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, interviene da Torino, dove è impegnato per un congresso, e attacca l'altro Vicepremier, il leader della Lega nonché Ministro degli Interni, Matteo Salvini. ''Non commento l'arroganza e la prepotenza di Salvini che con questo atteggiamento mi ricorda tanto Matteo Renzi, quando le opposizioni gli chiedevano le dimissioni del Ministro per le riforme Maria Elena Boschi'', dice il numero uno dei grillini.

Le parole del Ministro Di Maio

Questa la risposta del ministro Luigi Di Maio alle parole di commento del leader del Carroccio sul Presidente del consiglio Giuseppe Conte, in merito alle vicende dell'imbarcazione Sea Watch 3. Poi, il leader dei Cinque Stelle rincara la dose e afferma che ''la prepotenza del Ministro Salvini si accresce, in particolar modo sull'immigrazione, allorquando la Lega si trova in situazioni di difficoltà a causa di scandali di corruzione. ''Non dobbiamo distrarre l'attenzione dalle emergenze del Paese: la priorità è la corruzione, non l'immigrazione'', sostiene il Ministro del Lavoro. Tra accuse reciproche e minacce di far cadere l'attuale Governo, lo scontro sempre più duro tra Lega e Movimento Cinque Stelle, in vista anche delle prossime consultazioni elettorali europee del 26 maggio, sembra non offrire alcun cenno di tregua.

L'antefatto

La diatriba ha avuto inizio dalle dichiarazioni del Premier Giuseppe Conte che ha rilasciato alla stampa e ai giornalisti parole di apertura verso lo sbarco in Italia dei migranti soccorsi nelle acque internazionali. ''Non vi è Presidente del Consiglio o Ministro dei pentastellati che tenga'', ha detto il ministro Salvini, restando fermo sulla propria decisione che in Italia non debbano più arrivare trafficanti di esseri umani.

Alle parole del leader del Carroccio non è tardata ad arrivare la replica del numero uno del M5S, secondo il quale i costanti attacchi di Matteo Salvini hanno l'obiettivo di deviare l'attenzione mediatica dalle numerose notizie di esponenti della Lega indagati per vicende di malaffare. Per il Ministro del Lavoro, infatti, il Vicepremier leghista cercherebbe di continuo di alzare il livello dello scontro.

''Secondo la legge dei grandi numeri - conclude Di Maio - se in molti pensano una cosa e un singolo pensa il contrario, forse ad avere torto è il singolo: in Italia di uomini soli al comando ne abbiamo già avuti e non ci mancano''. Secca e lapidaria la risposta del Ministro degli Interni: ''Anziché insultarmi, Di Maio pensi a lavorare''.