Matteo Renzi va all’attacco del premier Giuseppe Conte utilizzando parole durissime, accusandolo di incompetenza e facendo illazioni sul modo in cui il Presidente del Consiglio scelto dal M5S abbia vinto in passato il concorso da professore di Diritto. L’ex premier e segretario del Pd, utilizza prima l’arma di Twitter e, poi, non contento, ribadisce il concetto durante un convegno elettorale svoltosi ieri, lunedì 20 maggio, presso l’auditorium della Fondazione Cariplo di Milano. Giudizi talmente sferzanti, quelli espressi dall’ex rottamatore di Rignano, che inducono lo stesso autore del proditorio attacco a Conte a mettere le mani avanti dichiarando di aspettarsi una querela.

Il discorso di Matteo Renzi a Milano: ‘Giuseppe Conte responsabile della crisi, un disastro’

In vista della volata finale della campagna elettorale per le elezioni Europee di domenica prossima, Matteo Renzi decide di alzare i toni dello scontro fino a puntare direttamente al ‘bersaglio grosso’ rappresentato dal premier Giuseppe Conte. “L’Italia non conta più un’emerita cippa - punta subito dritto al cuore del governo gialloverde l’ex segretario Pd - il responsabile di questa crisi è un uomo: il Presidente del Consiglio dei Ministri. Io illustrerò rapidamente perché ritengo il Premier Giuseppe Conte un disastro, sostenuto da media compiacenti ma che non si rendono conto di avere a che fare con una persona che sta svilendo il ruolo del capo del governo di un Paese che guida le economie mondiali (sic!).

Ma come si fa? - si chiede polemicamente Renzi - Il Presidente del Consiglio che riduce la politica italiana a un selfie da mettere su Facebook, da far rilanciare a Rocco Casalino e da mettere in modo virale con i trolls e con i finti profili. È un Presidente del Consiglio che non è degno di rappresentare il Paese. Non perché non è mai stato eletto, ma perché non sa di cosa parla.

E lo dico agli avvocati e ai professori che sono qua. Poi voglio vedere se prendo una querela, ne ho fatte talmente tante, vediamo se me la rendono”.

‘Conte non è degno di fare il premier’

Ma come si fa, donne e uomini di diritto - prosegue poi nella sua intemerata anti Conte Matteo Renzi - ad avere un professore di Diritto che dice ‘io tra giustizialismo e garantismo non scelgo’.

Questo è il segno culturale della fine della dignità. Cosa vuol dire che tra garantismo e giustizialismo non scelgo? Il garantismo è un principio sacrosanto che trova fondamento nella base culturale e nella storia del nostro Paese. Il giustizialismo sono le bestie che non rispettano le persone, che attaccano gli avversari sulla base di presunti complotti.

Sono quelli che hanno i nemici da massacrare con gli avvisi di garanzia - si infervora l’ex premier - Sono quelli che non si rendono conto che, facendo così, rovinano il senso di cittadinanza di un popolo.

Il Presidente del Consiglio che dice una cosa del genere non è che non è degno di fare il Premier, non è degno di essere un professore di Diritto di questo Paese. C’è da domandarsi come l’ha vinto il concorso, ma siccome lo sappiamo come lo ha vinto il concorso non ce lo domandiamo che si fa prima”.