Tensione alle stelle nel governo gialloverde, che sembra non avere una via d'uscita. Oggetto di scontro è la legalizzazione della droga leggera. Infatti, il leader leghista, Matteo Salvini è passato dalle parole ai fatti: all'annuncio circa la propria ferrea volontà di combattere strenuamente contro i negozi di cannabis light via per via, quartiere per quartiere, ha fatto seguito nell'odierna giornata (giovedì 9 maggio) la chiusura di tre negozi addetti alla vendita della droga leggera a Civitanova Marche, Porto Recanati e Macerata. Esterrefatto Salvini che, durante un comizio a Pesaro, ringrazia tanto la magistratura quanto le forze dell'ordine.

La risposta di Luigi Di Maio

In diretta dalla Sicilia, da Palermo per la precisione, Luigi Di Maio, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, lungi dal restarsene in silenzio con la testa bassa, ha parlato di una sterilità di questa nuova tensione che sta agitando la bandiera gialloverde per quanto attiene la questione della legalizzazione della cannabis light. "Salvini" - prosegue il vicepremier pentastellato "vuole chiudere i negozi irregolari che vendono queste sostanze? Ben venga, perché se sono irregolari non possono stare aperti". Di Maio aggiunge poi che è bene anche che "Salvini si occupi della chiusura delle piazze di spaccio della camorra, della mafia, perché accade che ad avere la peggio sono le bambine di 4 anni, com'è accaduto recentemente a Napoli".

A prendere e chiarire la propria posizione è anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che - tagliando la testa al toro - placa la polemica dichiarando: "Ho un'agenda con un ordine del giorno molto fitto, e questo non è all'ordine del giorno".

'Combattere la droga significa combattere anche la mafia'

Facendo riferimento agli arresti contro il clan Casamonica, Matteo Salvini, nel suo botta e risposta contro l'alleato di governo sostiene che la droga e la mafia sono due facce della stessa medaglia, ragion per cui combattere l'una vuol dire, di conseguenza, combattere anche l'altra.

Intanto, il questore di Macerata, Antonio Pignataro, parla dell'importanza di questa giornata, poiché chiudendo i due negozi di cannabis legale, "la magistratura e la polizia hanno fatto prevalere il bene sul male, che avrebbe provocato dolore in numerose famiglie".

La reazione di Federcanapa

Attraverso una nota indirizzata a Matteo Salvini, Federcanapa ha chiesto: "Su quali basi il vicepremier dichiara che un negozio su due è luogo di spaccio?".

Per la federazione, infatti, le dichiarazioni del ministro dell'Interno sarebbero delle "calunnie che mettono in pericolo un intero settore produttivo".

E' su questa linea che Federcanapa consiglia a Matteo Salvini due linee d'azione. Innanzitutto, è opportuno che provveda alla riduzione dello spaccio della droga vera, quello che avviene ogni giorno davanti alle scuole e all'interno dei locali; in secondo luogo, è necessaria la promozione di una nuova e fiorente attività agricola e industriale.