Dopo le polemiche scatenate dalla bocciatura di Tria dei minibot proposti dalla Lega, ad unirsi ai vicepremier Salvini e Di Maio arriva anche Alessandro Di Battista. In un lungo post spiega che trova l'idea dei minibot buona, e si domanda se il Ministro dell'Economia abbia almeno letto il contratto di governo. Per concludere, si pone il quesito se Tria risponda al governo o solo alle autorità europee.
La polemica sui minibot
Una nuova polemica si è accesa dentro il governo, ma a differenza del passato stavolta Lega e Movimento 5 Stelle sembrano decisamente coesi.
Il partito di Matteo Salvini, infatti, ha proposto di creare dei minibot per pagare i debiti pubblici. Subito però è arrivato lo scetticismo di Mario Draghi e dell'Europa, sostenuto anche dallo stesso Ministro dell'Economia Giovanni Tria.
Secondo Tria i minibot, nel caso servissero a ridurre il debito, sarebbero inutili, mentre se vanno visti come una valuta alternativa, sarebbero addirittura illegali. Ecco però che si sono alzate le voci dei due vicepremier, che hanno affermato che alle critiche, bisognerebbe aggiungere anche proposte su come risolvere il problema del debito pubblico.
A questo punto si è inserito anche Alessandro Di Battista. In un lungo post su Facebook, il pentastellato si è detto sorpreso dalle parole di Tria, e non ha evitato di lanciare anche alcune frecciate.
Di Battista: 'I minibot sono nel contratto di governo, Tria lo ha letto?'
L'ex deputato M5S Di Battista ha quindi iniziato spiegando che le piccole e medie imprese vanno assolutamente pagate, e che se hanno crediti con l'amministrazione pubblica, devono essere pagate anche in fretta. Afferma quindi che o Tria trova una soluzione alternativa, altrimenti l'idea dei minibot è "molto intelligente".
Ma in quanto da Tria non è arrivata la benché minima apertura sul tema, Di Battista rincara la dose e si domanda a chi risponda il Ministro. Non certo agli elettori, dato che è a tutti gli effetti un Ministro "tecnico" e non votato; non al Parlamento e neanche ai due partiti di governo. Infatti, Di Battista ricorda che l'idea dei minibot è presente nero su bianco sul contratto, dove a pagina 21 si fa esplicito riferimento all'uso di "titoli di stato di piccolo taglio" per risolvere i debiti dell'amministrazione pubblica.
Il pentastellato allora conclude che se Tria risponde solo a Moscovici e all'Europa, se ne farà una ragione. Spiega però che il nostro paese non ha più intenzione di essere "suddita di regole obsolete" e degli obblighi provenienti da Germania, Francia e dal capitalismo finanziario. Un'Italia, aggiunge, libera da simili guinzagli, farebbe paura a chi teneva per mano i suddetti guinzagli, ma questo "lo si sapeva". Infine aggiunge che un vero cambiamento non è mai senza dolore, anzi, che se fosse indolore non sarebbe vero cambiamento.