Le ultime elezioni europee, nel solco di quanto evidenziato dalle politiche del 2018, hanno messo in rilievo il fatto che in Italia soffi un vento sovranista e populista. E se è vero che il Movimento Cinque Stelle all'ultima tornata per il rinnovo del Parlamento Europeo ha un po' segnato il passo, la Lega ha fatto segnare un vero e proprio boom. Ci si chiede da dove provenga tutto questo consenso e le ultime rilevazioni descriverebbero una realtà che sicuramente deve far riflettere chi è ai vertici dei sindacati. A quanto pare, secondo quanto rivela una ricerca Ipsos, il 40% degli iscritti alla Cgil avrebbe clamorosamente scelto di preferire la Lega ed il Movimento Cinque Stelle.

Con Renzi si è aperta una frattura con il Pd

Non serve essere fini conoscitori delle dottrine politiche per comprendere quanto da sempre i sindacati siano espressione di ambienti che sono vicini alla sinistra. Il Pd e i suoi affini sono i portabandiera di chi avrebbe dovuto raccogliere l'eredità di partiti che hanno avuto un occhio di riguardo per i ceti più deboli e la classi operaie. Il mea culpa proveniente dal Pd stesso racconta come nel futuro del partito ci dovrà essere un'inversione di tendenza che, nel tempo, possa arrivare a ricucire un rapporto che sembra logoro e che ha conosciuto il punto più basso nelle tensioni emerse durante il governo di Matteo Renzi.

Alle sensazioni, stavolta, si aggiungono anche i numeri.

Perché se è vero che che quasi un iscritto su due ai sindacati ha scelto di votare per la Lega ed il Movimento Cinque Stelle, addirittura il 44% di essi ha espresso una preferenza personale nei confronti di Matteo Salvini.

Landini sempre critico con il governo, ma non è bastato

Occorre comunque precisare che non è una novità che la Lega sia riuscita a far breccia nelle categorie che fanno a capo ai sindacati.

Come rivelato da Cofferati, ad esempio, capitava già spesso che i militanti di regioni come Lombardia, Veneto e Piemonte apprezzassero le politiche di vicinanza al popolo del partito che un tempo era guidato da Umberto Bossi. La svolta nazionalista di Salvini avrebbe perciò contribuito a proiettare il fenomeno su base nazionale, determinando il dato che oggi sembra incredibile se si considera, ad esempio, quanto critico sia il punto di vista del leader dei sindacati Maurizio Landini, sia nei confronti della Lega che del Movimento Cinque Stelle.

Tra i temi con cui Salvini riesce maggiormente a trovare consenso ci sono l'immigrazione, anche perché trattato come un tema strettamente connesso a quello occupazionale, e la sicurezza. Più del 50%, invece, ha simpatia nei confronti del presidente Conte. Dati che, naturalmente, dovranno far riflettere il PD E soprattutto Landini.