Il giorno dopo la Festa della Repubblica rischia di essere un giorno importante per l'Italia, forse in negativo. Il premier Giuseppe Conte, infatti, ha annunciato che dovrà parlare alla Nazione, con l'incombenza di dover pronunciare parole molto importanti per i cittadini. Inevitabile che, fino al momento delle sue dichiarazioni, aleggerà sul futuro del governo una serie di ipotesi che, naturalmente, complice il clima non proprio idilliaco tra Lega e Movimento Cinque Stelle, potrebbe portare ad un passo indietro da parte del premier. E sono diverse le motivazioni che al momento fanno credere come l'idea che il professore possa mettere la parola fine alla propria leadership sia tutt'altro che un qualcosa di campato in aria, anche a giudicare da alcune dichiarazioni che provengono da ambienti legati all'esecutivo, come ad esempio quelle del ministro Centinaio.

Lega e Movimento Cinque Stelle: una convivenza difficile

Si sapeva, sin dal primo momento, che le elezioni europee potevano rischiare di rompere il sottile filo ormai esistente e che legava le due forze della maggioranza. L'ultimo episodio di una saga basata sul dissidio tra Lega e Movimento Cinque Stelle è andata in scena del giorno della Festa della Repubblica. Il presidente della Camera dei Deputati, il grillino Roberto Fico, ha scelto di dedicare la ricorrenza anche a migranti e rom che vivono in Italia. Le parole hanno ricevuto la risposta piccata di Matteo Salvini che, invece, ha voluto legittimare il 2 giugno come festa degli italiani. Non è dato sapere se si sia trattato della classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, ma quello che è certo è che le scaramucce dialettiche potrebbero trovare riscontro in dissidi di ordine politico.

La Lega, forte del 34% alle elezioni europee, potrebbe fare o aver già fatto la voce grossa su capitoli come la Flat Tax, l'autonomia e la Tav, non facendo fare i salti di gioia al M5S che, almeno in Parlamento, conserva un maggior numero di esponenti.

Conte detta le condizioni, per Centinaio serve un miracolo

Ci si aspetta perciò che Giuseppe Conte nel discorso che rivolgerà agli italiani detti le condizioni affinché il suo ruolo da garante del contratto tra Lega e Movimento Cinque Stelle vada avanti.

L'obiettivo, ove esistessero i margini, è arrivare quantomeno alla legge di Bilancio, facendo sedere attorno a un tavolo Salvini e Di Maio per trovare dei punti di incontro. Il Ministro dell'Agricoltura Centinaio ha ancora una volta manifestato la buona volontà della Lega a proseguire nell'attuale mandato, ma ci sono dichiarazioni abbastanza chiare sul futuro: "Auspico - si legge su Il Fatto Quotidiano - che il presidente Conte faccia un miracolo.

Continuo a essere dell’idea che la campagna elettorale è finita e i toni si devono abbassare. Il premier deve ricominciare a far parlare la politica, e soprattutto i due contraenti del contratto, di cose concrete".