C'è sempre la questione migranti ad occupare le prime pagine delle cronache internazionali. La novità è che stavolta non c'è uno scontro politico ad animare i dibattiti, ma l'esposto alla Corte penale internazionale dell'Aja messo in atto dall'esperto di internazionale dell’Istituto di studi politici di Parigi, l’israeliano Omer Shatz, e dal giornalista franco-spagnolo Juan Branco, consigliere di WikiLeaks. L'altra novità è che le parti politiche non sono in contrapposizione, ma finiscono tutte nello stesso calderone. Quello dei denunciati nelle 250 pagine di dossier fornito al tribunale olandese.

L'accusa è grave, dato che si parla di crimini contro l'umanità e che, in Italia, riguarda personalità politiche importanti.

Nomi importanti nel calderone

Al centro dell'esposto ci sarebbero le politiche migratorie messe in atto dall'Unione Europea, riguardo tutta l'area del Mediterraneo. Ci sono nomi importanti della politica internazionale, basti pensare a Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Non fanno eccezioni alcune personalità di spicco del panorama italiano, con responsabilità derivanti dal ruolo che occupavano o che occupano nella fase storica presa in considerazione. Il riferimento va all'ex Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e al suo successore Paolo Gentiloni.

Stesso destino per chi invece occupava ed occupa la casella di Ministro dell'Interno: Marco Minniti e Matteo Salvini.

Si parla di complicità in atroci crimini

Il dossier si focalizza sulla situazione dei migranti in fuga dalla Libia. Secondo i promotori dell'esposto alla Corte penale internazionale dell'Aja, i 40mila respingimenti dal 2014 a oggi, 2017 avrebbero esposto migliaia di persone alle conseguenze di vere e proprie deportazioni sul territorio libico.

Si instaurerebbe perciò una sorta di complicità da parte dell'Italia e dell'Unione Europea rispetto a quelli che sono le atrocità commesse in Libia in quelli che possono essere considerati veri e propri campi di concentramento. Come fa notare il Corriere della Sera, che ha avuto visione in anteprima del documento, si tratta di fatti che non riguardano unicamente l'operato dell'Italia e non solo il periodo con Matteo Salvini al Viminale.

Si fa notare inoltre come l'Unione Europea avrebbe deliberato l'espulsione dalle Ong dal Mediterraneo, instaurando un rapporto di collaborazione con la Guardia Costiera libera e diventando praticamente attrice chiave nell'intercettazione nel respingimento illegale dei migranti.