Potrebbero essere ripristinati, seppur con nuovo nome, i vitalizi politici in Sardegna. A 90 giorni dall'insediamento, la nuova Giunta regionale guidata da Christian Solinas (Partito Sardo d'Azione), sostenuto dal leader leghista Matteo Salvini, ha presentato la sua prima proposta di legge relativa al ricalcolo, su base contributiva, dei vitalizi. Una proposta che sa di privilegi tipici della Prima Repubblica e che garantirebbe ai consiglieri regionali un'indennità differita. Massimo Zedda, ex sindaco di Cagliari ha attaccato: "Dicono prima i sardi,ma pensano solo a se stessi".

La legge

Aboliti nel 2014, i vitalizi per i consiglieri sembrerebbero pronti a ritornare dalla finestra. La prima proposta di legge dell'esecutivo sardo leghista di Solinas - come ha fatto notare anche il portavoce del centro sinistra Zedda da un suo post su Facebook - non riguarda la vertenza sul latte, la continuità territoriale, il porto canale a Cagliari, ma le pensioni dei consiglieri.

Facendo i conti con la possibilità, concreta, di un ritorno alle urne anticipato (il Tar si deve esprimere sulla spinosa questione della raccolta firme), la Giunta, ha pensato di occuparsi, prima di ogni cosa, di indennità differita. La proposta di legge per la parametrazione dei vitalizi su base contributiva diretta è stata presentata da Michele Pais, presidente del Consiglio regionale.

La nuova normativa prevede l'introduzione di un assegno mensile, che, i diversi consiglieri della Regione Sardegna rimasti in carica almeno 5 anni potrebbe incassare una volta compiuti 65 anni (ma questo limite di età potrebbe essere abbassato a 60).

Pais ha precisato che nelle tasche dei consiglieri regionali non finirà un euro di più, in quanto, si tratta, semplicemente, della riproposizione letterale dell'accordo Stato-Regioni e della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali"

Le critiche

In seguito alle polemiche sollevate, la proposta di legge, non entrerà subito in Aula con la procedura d'urgenza, ma prima dovrà passar in commissione Riforme.

Desirè Manca, capogruppo M5s, in segno di protesta non ha apposto la firma, ma ha contestato il provvedimento commentando: "Stanno cercando di introdurre un'indennità differita". Poi ha fatto notare che in un provvedimento che si propone di contenere la spesa, la stessa risulta aumentata di ben 1.149.984,00 euro all'anno ( 5.749.920,00 euro a fine legislatura).

Quindi, ha aggiunto: "E' un privilegio inaccettabile: non lo voteremo mai".

Massimo Zedda, critico, ha dichiarato che la legge non solo garantirebbe privilegi a pochi, ma aumenterebbe la distanza tra la Politica e i cittadini. Poi, sarcastico su Facebook ha concluso che, forse, i leghisti sardi dovrebbero cambiare il loro slogan: Non più prima i sardi, prima gli italiani, ma "prima noi ed i nostri privilegi, prima noi deputati e senatori - e poi, attaccando Christian Solinas -" prima noi presidenti di regione con doppio incarico":