Le elezioni europee sono passate da poche settimane e ricominciano i "movimenti" nel vasto mondo della sinistra. Un'area Politica che in questa fase si trova complessivamente in una certa difficoltà e si interroga sul proprio futuro, anche sul piano strettamente organizzativo.

L'ultima notizia in ordine di tempo è arrivata nelle scorse ore da parte di Stefano Fassina, il quale ha annunciato tramite le pagine del sito ufficiale della sua associazione Patria e Costituzione che essa sta per diventare un movimento politico autonomo. La decisione è stata presa nella giornata di domenica, durante un incontro del Comitato Direttivo e del Comitato Scientifico della stessa associazione.

Ricordiamo che Stefano Fassina, ex deputato del PD e vice-ministro dell'Economia nel Governo Letta, è attualmente consigliere comunale a Roma e parlamentare nel gruppo di Liberi e Uguali, in quota Sinistra Italiana. Anche se negli ultimi mesi Fassina ha maturato posizioni sempre più critiche verso il partito guidato da Nicola Fratoianni, in particolare sui temi europei, che lo hanno portato a non spendersi in prima persona per la lista "La Sinistra" durante la campagna elettorale.

E proprio ieri, in un articolo da lui scritto su Huffington Post, Fassina aveva parlato di un polo "astrattamente altro-europeista, unito o dis-unito, da ‘La Sinistra’ fino a ‘+Europa’ e loro addentellati civici, auto-confinatosi nella rappresentanza delle fasce sociali benestanti e ben pensanti", ribadendo così la propria distanza abissale rispetto ad essa.

Patria e Costituzione si trasforma in movimento autonomo: la partenza con una scuola di politica alle Frattocchie

Il comunicato diffuso dall'associazione di Stefano Fassina parla piuttosto chiaro: "Facciamo un salto di qualità, superiamo la fase di attività come associazione politico-culturale e lavoriamo alla organizzazione di Patria e Costituzione come movimento politico radicato nel territorio", annunciando di voler essere un "movimento politico radicalmente autonomo che non intende tale autonomia come autoreferenzialità, chiusura alla collaborazione con altri partiti e movimenti, qualora tale collaborazione fosse coerente con i propri irrinunciabili obiettivi, programmi e valori".

Ricordiamo che Patria e Costituzione è nata, appunto come associazione politico-culturale, nello scorso settembre 2018 e in questi nove mesi ha realizzato varie iniziative in giro per l'Italia insistendo sui temi della "sovranità costituzionale", chiedendo l'applicazione integrale della Costituzione del 1948, con diverse critiche anche ai partiti della sinistra, spesso ritenuti troppo succubi ai trattati europei, all'UE e all'Euro.

Una posizione che sulla stampa è stata talvolta definita come "sovranista di sinistra".

A febbraio P&C aveva lanciato il Manifesto della Sovranità costituzionale, assieme a Senso Comune e a Rinascita!, costituito da un decalogo di punti che erano stati definiti dai promotori come "una road map per la formazione di una forza politica ispirata ai principi del socialismo, del cristianesimo sociale, dell'ambientalismo, capace di restituire fiducia e speranza alle classi popolari, di rispondere alla loro domanda di protezione e sicurezza sociale".

In queste ore P&C annuncia che il 6 e 7 settembre, proprio assieme a Senso Comune, organizzerà una due giorni di "scuola di formazione politica", scegliendo come location Frattocchie, ovvero la località alle porte di Roma che per decenni ha ospitato l'Istituto di studi comunisti, dove avveniva la formazione dei futuri quadri e dirigenti centrali e federali del PCI.

L'indomani, 8 settembre, proprio a un anno esatto dalla fondazione dell'associazione, ci sarà poi l'assemblea nazionale degli iscritti, la quale sarà anche il passaggio “costituente” di Patria e Costituzione come movimento autonomo a tutti gli effetti con la nomina del coordinamento politico nazionale.