La controversa decisione del gip di Agrigento, Alessandra Vella, di rimettere in libertà Carola Rackete, l’ormai famosissima capitana della nave Sea Watch 3, ha scatenato una teoria infinita di reazioni, positive e negative. Se movimenti e partiti di sinistra esultano al grido di ‘Carola libera’, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha mostrato tutta la sua rabbia e la sua amarezza contro le toghe che fanno politica nel corso di una diretta Facebook, mandata in onda sui social pochi minuti dopo la liberazione della Rackete. Dalla parte del leader della Lega, come dimostrano diversi sondaggi commissionati a caldo, si schiera la netta maggioranza degli italiani (il Carroccio è dato in salita, quasi al 40% dei consensi) e, soprattutto, la stessa Guardia di Finanza protagonista dello speronamento sfiorato con la Sea Watch nel porto di Lampedusa.

A questo proposito, è proprio un agente della gdf, rimasto anonimo per evidenti motivi, a sfogarsi con l’agenzia Adnkronos puntando il dito contro i giudici che, a suo parere, hanno fatto passare la capitana tedesca che viola la legge per una “eroina” e i militari come lui che “difendono la patria” per “delinquenti”. Scontata la solidarietà di Salvini.

Le dichiarazioni dell’anonimo agente della GdF: ‘Il mondo al contrario, sono amareggiato’

Sceglie il taccuino dell’agenzia di stampa Adnkronos l’anonimo agente della GdF per ‘vomitare’ tutta la sua rabbia e la sua amarezza per come i giudici di Agrigento hanno gestito il caso Carola Rackete. L’uomo viene descritto come uno dei finanzieri in servizio proprio nell’isola di Lampedusa.

A suo modo di vedere il mondo sembra andare “al contrario” visto che, ecco subito la frase chiave, “chi viola la legge diventa un’eroina e chi ha difeso la patria tra un po’ passa per delinquente”. Il suo riferimento, ovviamente, è alla capitana della Sea Watch, liberata dal gip agrigentino perché avrebbe forzato il blocco delle Fiamme Gialle solo allo scopo di salvare vite umane.

L’agente trova il provvedimento del giudice Vella “davvero ingiusto”, oltre che inesatto. A partire proprio dalla negazione che l’imbarcazione della GdF sia una “nave da guerra” , come invece lui ritiene logico considerarla, visto che “issa il vessillo della Marina Militare”. L’uomo ritiene anche “assurdo” che qualcuno abbia pensato che quelli da punire fossero proprio gli agenti i quali, precisa, hanno “eseguito solo ordini legittimi”.

Insomma, “il popolo con chi sta?”, si chiede polemicamente.

La solidarietà di Salvini ai finanzieri contro giudici e amici di Carola Rackete

Un grido di dolore, quello lanciato dall’anonimo agente della GdF, immediatamente raccolto da Matteo Salvini. Il Ministro dell’Interno non ha alcun dubbio su quale parte scegliere tra le Fiamme Gialle e Carola Rackete: con i primi senza se e senza ma. Per questo decide di pubblicare un telegrafico ma chiarissimo post sul suo profilo Facebook nel quale, condividendo l’intervista dell’agente, commenta con cinque parole: “Il popolo sta con voi”. Una presa di posizione che va dritta al cuore dei suoi fan virtuali. “Grazie di cuore alla Guardia di Finanza! Posso solo immaginare cosa stiano provando coloro che quella notte hanno rischiato la vita. Buon lavoro a tutti e ancora grazie”, commenta infatti un certo Federico R. Ma i commenti di solidarietà e vicinanza con i ragazzi della GdF sono migliaia.