La Lega vorrebbe una manovra economica anticipata, con punti definiti entro tempi brevissimi (magari prima della fine dell'estate) e per questo motivo, il ministro dell'interno Matteo Salvini, ha organizzato un tavolo con le parti sociali al Viminale. Durante l'incontro, l'ex sottosegretario Armando Siri ha presentato la flat tax (da lui ideata). L'iniziativa, però, non è piaciuta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, davanti ai cronisti ha parlato di "scorrettezza istituzionale" e ha precisato che sarà lui a decidere i tempi.

La flat tax

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha incontrato al Viminale le parti sociali per una giornata di ascolto, confronto e proposte per la crescita del Paese. Nel corso del dibattito, è intervenuto Armando Siri. ex sottosegretario ed ideologo della flat tax, che ha spiegato il funzionamento del sistema fiscale non progressivo.

La Lega vorrebbe realizzare una flat tax caratterizzata da un'unica deduzione fiscale capace di assorbire tutte le altre e introducendo, per i redditi fino a 55 mila euro, una sola aliquota al 15 per cento. Questo, come ha evidenziato Siri, assicurerebbe benefici a 20 milioni di famiglie e a 40 milioni di contribuenti, dando, di conseguenza, nuova linfa ai consumi (in quanto secondo il Carroccio nelle tasche degli italiani, arriverebbero 12,13 miliardi di euro).

Durante l'incontro, come hanno riferito le parti sociali, si è anche parlato di una possibile seconda fase della pace fiscale e dell'emersione del contante presente nelle cassette di sicurezza.

Scorrettezza istituzionale

All'apertura del dibattito, il vice premier leghista, davanti ai segretari generali dei sindacati e ai presidenti di Confindustria, Confcommercio, Cna e Coldiretti, ha annunciato di voler raccogliere, semplicemente, suggerimenti utili per far crescere il Paese.

Tuttavia, il presidente del Consiglio Conte, non ha nascosto il suo disappunto. Da Palazzo Chigi , infatti, nel pomeriggio si è ribadito che "la manovra economica viene fatta solo qui" e alla presenza del ministro dell'Economia e di tutti gli altri ministri interessati. "Non si fa altrove e non si fa oggi" ha, quindi, sottolineato davanti ai cronisti precisando che i tempi possono essere stabili solamente dal presidente del Consiglio e da nessun altro.

Poi, rivolgendosi indirettamente a Salvini, il premier ha continuato: "Se qualcuno oggi crede di non raccogliere solamente delle istanze dalle parti sociali ma di anticipare i dettagli di quella che pensa debba essere la nuova manovra economica, questo comportamento non è corretto e ci si trova di fronte ad una scorrettezza istituzionale". Poi, riferendosi alla presenza, al tavolo, dell'ex sottosegretario Siri (attualmente indagato) Conte ha aggiunto: "Se siamo nella logica di un incontro di partito, la presenza di Armando Siri va bene, ma se, al contrario, ci troviamo nella logica di un incontro governativo, allora la sua presenza non ci sta bene".

Matteo Salvini ha replicato a stretto giro affermando: "Senza volersi sostituire a nessuno e senza voler togliere il lavoro a nessuno, abbiamo il dovere di raccogliere i suggerimenti di chi produce in Italia". Poi, ha aggiunto: "Siamo all'inizio di un nuovo percorso e io non intendo sostituirmi al premier. La manovra economica la faremo insieme".