L'ex terrorista rosso Enrico Galmozzi ha scritto un post sui social indirizzato a Matteo Salvini. Nella frase, in riferimento alla busta con il proiettile ricevuto questa mattina dal vicepresidente del Consiglio, ha affermato che un tempo i proiettili venivano consegnati di persona, appellandolo in modi poco gentili.

Il plico con un proiettile indirizzato a Salvini

Il leader della Lega ha ricevuto per l'ennesima volta una busta anonima contenente il proiettile di una calibro 22 e indirizzata al "Duce Salvini". La scritta sul plico è stata ricavata con sei ritagli di giornale ed è stata intercettata ieri dal centro di smistamento di Poste Italiane.

È subito intervenuta la squadra di artificieri che, aprendo la busta, ha scoperto il proiettile avvolto in una stagnola. Le indagini della Polizia sono ancora in corso.

Salvini ha subito dichiarato su Twitter che questi gesti e le numerose minacce di morte non lo fermeranno, che sono frutto di menti malate e che non ha nessuna paura. Alcuni comportamenti per il leghista sono un incentivo a continuare il suo lavoro e a combattere le ingiustizie.

Chi è Enrico Galmozzi

Oggi è arrivato l'attacco su Facebook dell'ex terrorista Enrico Galmozzi, uno dei fondatori del gruppo di Prima Linea, organizzazione che faceva da concorrente alle Brigate Rosse. Condannato per gli omicidi di Enrico Pedenovi e Giuseppe Ciotta, ultimamente Galmozzi è tornato alla ribalta per i suoi interventi in difesa di Cesare Battisti, catturato dopo una lunga latitanza in Sud America, criticandone la caccia all'uomo.

L'ex terrorista ha rivendicato l'umanità di Battisti, molto diverso dalle descrizioni che apparivano sui giornali, affermando di averlo conosciuto personalmente.

Adesso Galmozzi è tornato a far parlare di sé attaccando duramente Matteo Salvini sui social e ricordandogli che ai suoi tempi avrebbe potuto rischiare la vita piuttosto che vedersi recapitare solo una busta con un proiettile dentro.

Parole che suonano come una minaccia e che potrebbero rappresentare un pericolo, in quanto qualcuno potrebbe interpretarle come un suggerimento. Non è mancata la risposta di Salvini, il quale ha twittato che l'Italia è uno strano Paese se un terrorista rosso può minacciarlo apertamente.

Il Ministro dell'Interno è al centro delle polemiche da qualche giorno, anche per le affermazioni di Carola Rackete.

La donna ha dichiarato in un esposto che bisognerebbe chiudere i profili social di Salvini perché istigano all'odio e alla delinquenza, denunciando i contenuto diffamatori che i sarebbero contro la sua persona. Naturalmente il popolo del web si è subito diviso in dibattiti sui social e sui forum.