Tre le accuse che si muovono all'attuale centro-sinistra c'è sicuramente quello di essere diventato, nel tempo, poco di sinistra. Concetti che vengono espressi molto spesso dalla sinistra più radicale che non manca di inviare frecciate anche importanti. Si inserisce in questo solco il messaggio che il segretario generale del Partito Comunista Marco Rizzo veicola attraverso il proprio profilo Facebook. Un lungo post che ha come bersaglio Laura Boldrini, protagonista di un tweet finalizzato a manifestare il proprio pensiero antifascista, ma che secondo Rizzo sarebbe fuori luogo alla luce di quella che sarebbe la storia dell'ex presidente della Camera dei Deputati rispetto ad un preciso fatto risalente a due anni prima.

La Boldrini twitta sul sequestro di Torino

Sul suo profilo Twitter, qualche giorno fa, Laura Boldrini era stata protagonista di un tweet in cui intendeva mettere in risalto il fatto che, a Torino, era stato fatto un sequestro con pochi precedenti relativamente a "qualità delle armi" e potenziale violenza. L'esponente di Liberi e Uguali ha posto in evidenza il fatto che queste fossero risorse a disposizione di un gruppo fascista. Il tweet ha fatto andare su tutte le furie Marco Rizzo che ha esordito con un'introduzione chiara: "Basta con l'antifascismo a corrente alternata di certa sinistra". Un'indignazione che, secondo lui, sarebbe fuori luogo per un motivo chiaro. Pare, infatti, che il gruppo neofascista che ha subito il sequestro fosse a sostegno del governo golpista ucraino, a detta di Rizzo "anch'esso filofascista".

A quel punto Rizzo evidenzia come la Boldrini, da presidente della Camera, avesse accolto senza indignazione quello che lui definisce "fascista ucraino" Andrij Parubij, con la compagnia del quale avrebbe espresso concetti a difesa dell'Unione Europea e dello stesso governo golpista ucraino, sostenuto, secondo il segretario del Partito Comunista, dai fascisti che oggi la Boldrini critica".

Rizzo lancia un monito alla Boldrini

Quello che Rizzo lancia nei confronti della Boldrini, attraverso il proprio profilo Facebook, è un vero e proprio monito. Secondo lui, infatti, lei, anzi "proprio lei", non dovrebbe "azzardarsi a parlare di anti-fascismo". Il motivo rintracciato da Rizzo risiederebbe nel fatto che, a suo avviso, l'antifascismo vada considerata una cosa seria che merita ben altri rappresentanti.

E, soprattutto, evidenzia come non dovrebbe essere utilizzato per fini elettorali e bisognerebbe che sia totalmente improntato nell'interesse dei lavoratori. Quel precedente, insomma, secondo Rizzo sarebbe assai delegittimante per la posizione anti-fascista della Boldrini.