Negli ultimi giorni un audio ha gettato ombre su quello che sarebbe il rapporto tra la Lega e la Russia, con riferimento a fondi che arriverebbero proprio dal grande paese dell'Est europeo. Matteo Salvini ha già avuto modo di smentire in maniera categorica l'esistenza di rapporti di questo tipo con il Paese di Putin, minacciando querele qualora la vicenda dovesse dare adito a opinioni tese ad alimentare sospetti sul Carroccio. Nel corso della trasmissione "Fuori dal coro" Mario Giordano ha scelto di entrare nel merito della questione, esponendo tesi e concetti che hanno avuto come obiettivo quello di difendere il partito del Ministro dell'Interno.

Giordano prende posizione chiaramente

Mario Giordano ha aperto la sua trasmissione scegliendo di parlare proprio dell'argomento in questione. Lo ha fatto ponendo in risalto un certo stupore per il clamore mediatico suscitato da una vicenda che coinvolge una persona che è stata portavoce di Matteo Salvini, ma che, ad oggi, non riveste alcun ruolo. Nella sua digressione ha provato a ricostruire il fatto. "C'è un audio - ha narrato Giordano - di un signore che si chiama Gianluca Savoini, che oggi non ha nessun ruolo, che parla con dei signori sconosciuti ed in questa chiacchierata si parla di un possibile passaggio di soldi dalla Russia attraverso l'Eni". Un riferimento che, al momento, però secondo Giordano non sarebbe sostenuto da prove sufficienti a determinare una posizione critica o di attacco nei confronti di quello che oggi è il maggiore partito italiano, ossia la Lega.

Giordano lancia accuse al passato

A quel punto sceglie di iniziare a mettere in evidenza che, a fronte di quanto contenuto in quel file, non c'è alcuna prova di un eventuale passaggio di liquidità. A quel punto il giornalista si lancia in una digressione storica, secondo cui i precedenti storici che, al massimo, i soldi provenienti dall'ex Urss arrivavano in Italia verso un'altra parte politica.

A quel punto il conduttore, sorridendo, ha messo in risalto il precedente storico a cui fa riferimento: "I soldi - ha affermato - dalla Russia arrivavano al Pci". Giordano ha preso perciò una posizione garantista nei confronti della Lega e di Salvini ponendo in risalto il fatto che "al momento non si sa nulla".

Mario Giordano, tuttavia, mantenendo fede al suo ruolo di giornalista e alla deontologia professionale, benedice le inchieste giornalistiche e gli eventuali approfondimenti della magistratura. Quello che, invece, sembra dargli particolarmente fastidio è il chiacchiericcio che si è instaurato attorno a quel semplice audio: "Oggi - tuona Giordano - tutti che parlano di questo".