Il caso Sea Watch non è chiuso. Dalla Germania, la capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete, intervistata dalla Bild, pretende la cancellazione dai social network dei post di Matteo Salvini ritenuti offensivi e falsi. La Rackete chiede inoltre all’Europa, e in particolare all’Italia, di accogliere anche i cosiddetti ‘profughi climatici’, aprendo di fatto le porte dell’Europa ad una invasione dall’Africa. Il capitano della Lega accoglie questa ennesima bordata nei suoi confronti con la solita ironia parlando di “comiche”. Ma, intanto, anche la capitana tedesca ha ancora un conto aperto con la giustizia italiana.

È notizia di poche ore fa, infatti, il deposito entro questo mercoledì di un ricorso presso la Corte di Cassazione da parte della Procura di Agrigento, contro la sentenza emessa dalla gip della città siciliana, Alessandra Vella, con la quale non è stato convalidato l’arresto di Carola, avvenuto in flagranza di reato per aver tentato di speronare una motovedetta della Guardia di Finanza nel porto di Lampedusa.

La Procura di Agrigento deposita ricorso in Cassazione contro la sentenza di Alessandra Vella

Secondo quanto riportato dalle principali testate giornalistiche italiane, entro mercoledì 17 luglio la Procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, ha intenzione di depositare un ricorso presso la Corte di Cassazione al fine di contestare la sentenza emessa dalla giudice per le indagini preliminari, Alessandra Vella, in favore di Carola Rackete.

La giudice siciliana, infatti, ha disposto la liberazione immediata della capitana della Sea Watch, decidendo di non convalidare l’arresto in flagranza di reato effettuato il 29 giugno scorso dalla GdF nel porto di Lampedusa. Il suddetto ricorso, comunque, non andrà ad inficiare i tempi dell’inchiesta che vede la Rackete indagata per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violenza contro una nave da guerra.

Carola Rackete interrogata il 18 luglio

Intanto, proprio Carola Rackete dovrà presentarsi giovedì prossimo, 18 luglio, di fronte al procuratore aggiunto della città siciliana, Salvatore Vella (solo omonimo della gip Alessandra), per sottoporsi ad un interrogatorio. Secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, poi, la decisione della Procura di Agrigento di presentare ricorso contro la scarcerazione della capitana rappresenterebbe una mossa strategica.

Lo scopo del procuratore Patronaggio, infatti, sembrerebbe essere quello di ottenere una sentenza definitiva sul tema immigrazione dalla Suprema Corte, per poter poi tenere la stessa linea di condotta nei confronti delle altre navi delle Ong che dovessero decidere di violare le norme contenute nel decreto sicurezza bis voluto da Matteo Salvini. La decisione della gip Alessandra Vella, invece, è andata nella direzione opposta, giudicando non punibile il comportamento della Rackete perché, a suo giudizio, la capitana della Sea Watch aveva il dovere di portare a terra i profughi soccorsi.