Ancora non si sa se il premier Giuseppe Conte deciderà di dimettersi o meno, ma ieri, il ministro dell'interno Matteo Salvini ha dichiarato di star preparando il suo discorso al Senato (e agli italiani). La crisi di governo - sebbene non sia stata ancora ufficializzata - ha ribaltato gli equilibri politici. In questi giorni frenetici e caotici, però, c'è un'unica amara certezza: le scadenze economiche a cui il Paese è chiamato a rispondere non cambieranno. Dal possibile aumento dell'Iva al tema quota 100, i cittadini, potrebbero ritrovarsi a pagare pesanti conseguenze.

Aumento dell'Iva e manovra

Martedì 20 agosto sarà una data cruciale per l'esecutivo gialloverde. In attesa di scoprire se torneremo alle une o se si formerà una nuova maggioranza, gli esperti del settore hanno già cominciato a calcolare quanto questa crisi di governo costerà agli italiani. Risulta, infatti, difficile pensare che quanto accaduto nei giorni scorsi non avrà ripercussioni sulle tasche dei contribuenti.

Il principale rischio per i consumatori italiani è l'aumento dell'Iva. Se non si troveranno le coperture necessarie per coprire le misure finanziate in deficit (nello specifico, quota 100 e reddito di cittadinanza) scatteranno le 'clausole di salvaguardia', ossia gli aumenti dell'Iva (imposta sul valore aggiunto).

L'aliquota ordinaria potrebbe passare dall'attuale 22% al 25,2%, mentre l'aliquota agevolata salirebbe dal 10 al 13%. Per "sterilizzare" le clausole - che ricordiamo sono state inserite nella legge di Bilancio 2019 sarà necessario trovare 23 miliardi di euro. I fondi potranno essere reperiti tramite l'aumento di altre imposte o dando una sforbiciata a spesa pubblica e servizi.

In alternativa, si potrebbe anche pensare di varare una legge ad hoc che preveda un aumento parziale. Qualsiasi strada si intenda praticare, però, la responsabilità sarà alta.

Nei prossimi mesi si dovrà, inoltre, redigere la legge di Bilancio 2020. Anche in questo caso, sarà necessario rispettare una serie di scadenze. Il governo in carica, il 27 settembre dovrà inviare al Parlamento l'aggiornamento del quadro macro economico completato dalla Nota al Def, ossia il fatidico e temuto rapporto deficit/Pil, tanto atteso a Bruxelles.

E, sempre a Bruxelles, a metà ottobre, si dovrà presentare il progetto di bilancio che porterà al varo della manovra.

Le altre 'partite aperte'

L'attuale crisi di governo potrebbe influire sull'esito di altre importanti "partite aperte". Un eventuale nuovo esecutivo - slegato dal contratto gialloverde - si troverebbe a decidere su alcuni provvedimenti simbolo lanciati da Lega e M5S. Pensioni quota 100 e il Reddito di Cittadinanza, nei prossimi anni, dovranno essere rifinanziate, Inoltre, dovrà essere affrontato il tema della flat tax - cavallo di battaglia del Carroccio - e del salario minimo, proposto dai pentastellati.

Qualora la manovra non venisse approvata entro il 31 dicembre 2019, scatterebbe l'esercizio provvisorio, una speciale modalità di spesa pubblica che non può durare più di quattro mesi.

Durante questo periodo, com'è noto, l'esecutivo si limita a gestire l'ordinaria amministrazione e, per questo motivo, si creerebbe non solo uno stallo gestionale, ma in teoria si frenerebbe la crescita economica. Di conseguenza, gli investitori guarderebbero ai mercati nazionali con sospetto e cautela e lo spread aumenterebbe.

Salvini: 'Senza elezioni ci si risiede ad un tavolo'

Il mondo politico aspetta con ansia domani martedì 20 agosto. In quella data, infatti, il premier Conte interverrà in Senato e le sue comunicazioni potrebbero precedere le sue dimissioni, oppure il voto relativo alla mozione di sfiducia.

Domani, però, prenderà la parola anche il ministro dell'interno Matteo Salvini. "Parlerò ai senatori ma anche ai sessanta milioni di italiani - ha annunciato oggi in diretta su Facebook - spiegherò quello che sta succedendo: il re è nudo".

Poi, il leader della Lega ha precisato come le trattative, che un tempo si facevano sottobanco, nel "buio delle stanze", adesso si fanno alla luce del sole e, facendo riferimento alla vicenda "Open Arms" ha aggiunto che un governo con Renzi, Prodi e Boschi significherebbe "porti stra-aperti".

Il titolare del Viminale ha quindi sottolineato che gli unici traditori sono quelli che intendono riportare nei palazzi del potere coloro che sono già stati bocciati dal voto.

Durante la sua diretta, Salvini, dopo aver annunciato che non farà mai rientrare al governo Matteo Renzi e il Pd, ha aggiunto che intende continuare il suo lavoro a testa alta e senza paura. Poi, ha concluso: "Senza un governo la via maestra da percorrere sono le elezioni. In caso contrario, ci si risiede ad un tavolo e si lavora".