Enrico Mentana, nel suo ultimo post apparso sulla propria seguitissima pagina Facebook, non fa torto a nessuno. Nel senso che, analizzando gli scenari dell'attuale momento politico, sceglie di criticare un po' tutti. Senza utilizzare particolari giri di parole evidenzia come, al momento, si stia assistendo a una vera e propria commedia che può essere definita "la fine della Politica". Parole dure, ma che nascono da come si stanno evolvendo le cose. Una critica che non perderà la propria valenza qualunque sia il destino riservato all'Italia, sia che si tratti di elezioni immediate o di una prosecuzione della legislatura attraverso la composizione di una nuova maggioranza formata da Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle.

Per Mentana non è uno spettacolo edificante quello in corso

A breve si conoscerà quale sarà la destinazione del percorso intrapreso dalle forze politiche italiane, con particolare riferimento a Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle, che stanno determinando se esistono i margini per formare una nuova maggioranza. Mentana però ci tiene a sottolineare che, comunque vadano le cose, si sta assistendo a uno spettacolo che non può certo essere definito edificante. "Sono - ha scritto - convinto, e non da oggi, che le alleanze solo tattiche e di convenienza non abbiano respiro e per questo quasi sempre finiscono male". Quello che non convince Mentana sono le strategie che i vari partiti stanno mettendo in campo, unitamente alle motivazioni che li muovono.

In particolare risulta particolarmente stizzito all'idea che il Movimento Cinque Stelle possa scegliere di unirsi al Pd per fare, in un certo senso, il dispetto al "traditore a Salvini". A sua volta la Lega aumenta la perplessità nel giornalista per aver offerto la presidenza del Consiglio a Di Maio per evitare che si possa davvero mettere in piedi un governo giallorosso.

Allo stesso modo, secondo il direttore del Tg di La 7, i grillini ripudierebbero l'idea di riformare un esecutivo gialloverde per evitare che diventi un trampolino per accrescere il consenso leghista e determinare una futura affermazione del Carroccio alle urne.

Mentana si scaglia contro Pd, Lega e M5S

Secondo il giornalista, tutti questi passaggi sono varianti della stessa commedia: "La fine della politica".

E ne ha per tutti. Per chi teme le elezioni e dunque non si fida delle proprie ragioni, per chi (Salvini ndr) forte del consenso apre una crisi fidandosi più dei comizi che del proprio governare. E non mancano le stilettate dirette a M5S e Pd. Nel primo caso si chiede che tipo di leader sia, pur non citando Di Maio, uno che giura di non allearsi mai con un partito che ruba i bambini alle famiglie con l'elettroshock e poi finisce per farci il governo. Nel secondo invece evidenzia come l'altro partito abbia finto di dimenticare quelle gravi accuse pur di riprendersi un posto al Governo.