Roberto Saviano sempre al centro della polemica Politica. Stavolta lo scrittore napoletano non finisce nel mirino social del suo tradizionale avversario Matteo Salvini, ma in quello ben più preciso di Nicola Gratteri. Il magistrato calabrese, che riveste il ruolo di procuratore capo delle Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Catanzaro, ha dato sfogo a tutto il suo risentimento nei confronti di tutti quegli autori che scrivono romanzi o producono film sulla mafia, risultando dei ‘cattivi maestri’ per le giovani generazioni.

Gratteri il nome di Saviano non lo cita direttamente, e nemmeno fa un riferimento specifico a Gomorra, il romanzo, divenuto poi film e fortunata serie tv, ritenuto simbolo di quel filone cinematografico. Ma le sue parole, pronunciate durante un incontro pubblico in Calabria, non lasciano molto spazio alle interpretazioni.

Nicola Gratteri si scaglia contro ‘qualche grande personaggio che si definisce intellettuale’

Sabato 3 agosto. Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri partecipa alla rassegna ‘Estate a casa Berto’, che si tiene come ogni anno nella cittadina di Capo Vaticano, in provincia di Vibo Valentia, in Calabria.

Il discorso pronunciato da Gratteri, riferito in un successivo comunicato dalla stessa organizzazione dell’evento, passa inizialmente inosservato sulla stampa mainstream, Ma il suo contenuto risulta esplosivo. Il magistrato anti ‘ndrangheta se la prende subito con quegli pseudo intellettuali, definiti con disprezzo “grandi personaggi”, che accusano quelli come lui di voler censurare la cultura, solo perché si sono detti preoccupati per l’effetto che serie tv sulla mafia, ritenute diseducative, possono avere sulle giovani generazioni. Gratteri se ne infischia delle critiche e si dice invece “preoccupato perché i bambini si nutrono di queste porcherie”. Il nome di Gomorra, best seller di Roberto Saviano, non esce fuori, ma il riferimento è cristallino, come sottolinea lo stesso comunicato.

Chi scrive certi romanzi è ‘spregiudicato e ingordo’

Ma Nicola Gratteri non è pago della stilettata appena rifilata a Saviano. Porta come esempio virtuoso il suo comportamento da magistrato, consapevole di essere considerato come un “modello” da tante “migliaia di persone”. Insomma, secondo il nemico numero uno delle cosche calabresi bisogna sempre stare attenti a ciò che si dice e a ciò che si fa. Compreso lo scrivere un romanzo o una sceneggiatura che potrebbero “nuocere al comportamento dei ragazzi”. Il nome di Roberto Saviano non spunta nemmeno in questo caso, ma la chiusura di Gratteri inchioda lo scrittore napoletano alle sue responsabilità. Chi decide di portare a termine un’opera del genere (Gomorra?), punta infatti il dito il magistrato, non è altri che “uno spregiudicato o un ingordo” che vuole solamente “guadagnare soldi”.