A dire il vero nel governo Conte, quello nato su un contratto sottoscritto da due forze politiche il più delle volte agli antipodi, gli attimi di contrasto e tensione sono stati molteplici. Lega e Movimento 5 Stelle sono arrivati spesso a polemizzare su diversi provvedimenti che il governo si accingeva ad avviare o che ha avviato. Mai come in questo momento la stabilità dell'esecutivo vacilla. Il pomo della discordia adesso è la Tav, uno degli argomenti che fisiologicamente divide i due partiti di maggioranza con i grillini da sempre contrari all'opera e i leghisti assolutamente favorevoli.

La scintilla che secondo l'Ansa sta facendo vacillare il governo per davvero sarebbe la bocciatura di una mozione dei pentastellati contro la Tav. Il Senato infatti dopo il sì a diverse altre mozioni provenienti da Fratelli d'Italia, Forza Italia, Bonino e Partito Democratico, ha respinto solo quella grillina. E nelle stanze del governo gira voce di elezioni anticipate, di chiusura anticipata della legislatura e di ritorno alle urne già ad ottobre.

La giornata parlamentare

In Senato ieri sono state votate 5 mozioni sulla alta velocità Torino-Lione, la famosa Tav. Di queste mozioni solo una era contraria alla realizzazione dell'opera mentre le altre quattro erano favorevoli. Come detto inizialmente, hanno ottenuto l'ok solo le mozioni favorevoli all'opera, provenienti da FdI, FI, PD e + Europa.

Bocciata solo quella del Movimento 5 Stelle con reazioni veementi non in Parlamento, ma nei commenti post votazione. Grillo ha parlato di tradimento nei confronti della popolazione delle zone interessate dalla Tav. Il segretario PD Zingaretti ha detto che Conte deve salire al Quirinale, per rimettere l'incarico. La Mozione grillina è stata bocciata 181 a 110, mentre hanno ottenuto disco verde per 181 a 109, 180 a 109, 182 a 109 e 181 a 107 rispettivamente per le mozioni di FdI, FI, PD e Bonino.

Gli scenari futuri

Al termine di questa giornata si sarebbe tenuto un incontro tra il Presidente Conte e il Ministro dell'Interno Salvini. Secondo l'Ansa, Salvini avrebbe proposto al Premier un ritocco al governo, a partire da qualche cambio di Ministri per finire alla correzione del contratto di governo, riscrivendo alcuni provvedimenti chiaramente in salsa leghista.

Dopo le ripetute debacle elettorali, da numerose consultazioni amministrative e fino alle recenti Europee, ieri un altro duro colpo per il M5S. Ecco perché adesso Salvini in qualche modo batte cassa. Qualche parlamentare leghista ha fatto trapelare addirittura le date di probabili nuove elezioni per il 6 o il 13 ottobre prossimo. Ipotesi che appare di difficile applicazione prima di tutto per i ristretti tempi. Più facile che alla fine la discussione in seno a quella che oramai sembra una maggioranza spaccata, avverrà su un correttivo alla squadra di governo. Ipotizzare che a rischiare sia il ministro delle Infrastrutture Toninelli non è esercizio azzardato, vista la bocciatura di quella che un po' tutti consideravano una sua mozione.

Sempre da indiscrezioni dalle stanze del governo pare che Salvini potrebbe arrivare a chiedere il cambio anche di Giulia Grillo, Elisabetta Trenta e Sergio Costa, senza parlare di un possibile cambio ai vertici del Ministero dell'Economia con la sostituzione di Giovanni Tria. In pratica un radicale cambio di governo per evitare di andare a lavorare una legge di Bilancio con una squadra attualmente spaccata in due.