Matteo Renzi ha deciso di criticare Matteo Salvini in merito alla scelta di far suonare l'inno d'Italia durante la sua performance da dj al Papeete Beach, il famoso locale e stabilimento balneare di Milano Marittima. Più specificatamente, riporta Fanpage.it, il politico del Partito Democratico ha sostenuto che con l'inno nazionale non si dovrebbe scherzare. Difatti, secondo Renzi l'inno suonato in quel modo rappresenterebbe un'offesa ai militari e ai rappresentanti delle istituzioni italiane.

Il politico di centrosinistra: 'Nessun giudizio sulle cubiste'

Il politico del PD ha precisato che la sua critica non aveva nessuna finalità di stampo moralistico. Entrando nei dettagli, l'ex segretario del Partito Democratico ha affermato di non avere nessun giudizio nei confronti delle cubiste o delle persone che hanno ballato in spiaggia 'Fratelli D'Italia'. Renzi ha pertanto specificato che per lui l'Inno di Mameli non rappresenta uno 'stacchetto' musicale per chi balla in spiaggia ma simboleggia la 'colonna sonora' di chi indossa una divisa che a sua volta rappresenta gli interessi e la storia del Belpaese.

La polemica contro Renzi: 'Con lui l'Inno fu anche taroccato'

La polemica di Matteo Renzi sull'Inno sta scatenando alcune reazioni, sia positive che negative.

Tra le critiche, c'è da segnalare quella che arriva dal noto quotidiano della destra sovranista e populista 'Il Secolo D'Italia'. Stando ad un articolo del sito della stessa testata, le critiche di Renzi sarebbero in qualche modo 'ipocrite' e nello stesso articolo si ricorda che durante il suo governo l'Inno fu addirittura 'taroccato'.

Più precisamente secondo l'articolo sopra citato, il 'taroccamento' avvenne durante l'inaugurazione dell'Expo del 2015 e consistette nella modifica di alcune parole presenti nel testo di 'Fratelli D'Italia'. Tale fatto fece discutere al tempo e, d'altronde, lo stesso musicista che dirigeva il coro dei bambini sostenne che il testo venne modificato grazie all'avallo dell'allora presidente del Consiglio.

Le parole che vennero modificate furono quelle relative al 'siam pronti alla morte', che per l'occorrenza divenne 'siamo pronti alla vita'. Ciò, come già accennato, scatenò diverse polemiche tanto che il direttore del coro Stefano Barzan intervenne sulla vicenda e rivelò che la modifica era nata da un'idea della moglie e che sia Renzi che i bambini sapevano ed erano felici.

Oltre a ciò, il cambiamento delle parole dell'Inno aveva fatto discutere anche nel mondo della Politica e Giorgia Meloni aveva dichiarato che Renzi aveva rottamato Mameli in quanto considerato come 'troppo poco cool'.