Matteo Salvini non ha mai perso il contatto con i suoi contestatori. Anche quando il governo era all'apice dell'armonia ai suoi comizi facevano capolino diverse persone pronte a far valere in maniera "rumorosa" il loro dissenso nei confronti del Ministro dell'Interno. Ora che il capo del Carroccio ha scelto di togliere il sostegno al governo presieduto da Giuseppe Conte, le contestazioni verso i suoi confronti sono addirutta aumentate. È accaduto anche a La Spezia, dove il Ministro dell'Interno ha avuto anche modo di sottolineare la sua determinazione a voler utilizzare tutte le armi 'democratiche' a sua disposizione per assicurarsi che Renzi e la Boschi non possano più avere voce in alcun esecutivo.

Dichiarazioni che hanno particolare rilevanza, tenuto conto che da più parti si mormora in seno al Parlamento potrebbe costituirsi una nuova maggioranza formata da Pd e M5S per evitare un immediato ritorno alle urne, ciò a cui aspira il leader della Lega.

Salvini non vuole più governo con Renzi e Boschi

Salvini dal palco ligure ha ricordato con orgoglio quanto fatto da Ministro. "Se qualcuno - ha detto alla folla - ha nostalgia dei centomila sbarchi alla volta chiami a governare il Partito Democratico, con la Lega no". Il ministro ha poi ha regalato una promessa alla piazza: "Vi posso dare la mia parola che farò tutto quello che è umanamente e democraticamente possibile perché Renzi e la Boschi non governino in questo Paese, perché di danni ne hanno già fatti abbastanza".

L'obiettivo è tornare al più presto possibile alle urne. "In un Paese normale - ha detto il Ministro - dopo un governo ci sono le elezioni non giochini di palazzo". Poi rivolgendosi ai contestatori ha iniziato a lanciare frecciate: "La c'è gente che ci dà del fascista e poi non vuole andare a votare. Io chiedo che votino sessanta milioni di cittadini italiani.

Rimetto nelle loro mani sette ministeri e il futuro del Paese". "A meno che - ha ironizzato - non ci sia qualcuno, senza fare nomi e cognomi, Matteo Renzi, che ha paura di andare a votare perché alle elezioni non lo votano neanche i suoi parenti". La stoccata in seguito si è fatta ancora più dura: "Se uno ha paura di chiedere un giudizio sul suo lavoro ai cittadini italiani è perché non ha fatto un ca...

dalla mattina alla sera, altrimenti la paura non ci deve essere".

I contestatori cantano Bella ciao durante il minuto di silenzio

Durante il suo intervento in piazza Salvini ha chiesto di ricordare le vittime del Ponte Morandi di Genoa nell'anniversario della tragedia. Rivolgendo ai contestatori ha detto: "Se l'educazione la mamma ve l'ha insegnata, chiedo anche voi un minuto di silenzio per ricordare chi non c'è più e impegnarsi a fare giustizia fino in fondo". Durante il momento di raccoglimento si è sentito chiaramente un sottofondo in cui da una parte della piazza diverse persone intonavano 'Bella ciao'. In uno dei momenti in cui Salvini si è rivolto ai contestatori si è anche lasciato andare ad una battuta rispetto all'epiteto che gli veniva rivolto: "Scemo?Neanche mia figlia che ha sei anni lo dice".