Sono proseguite anche nella giornata di domenica 18 agosto le tensioni all'interno della maggioranza, con la sfiducia al premier Conte che sembra ormai scontata. La posizione di Matteo Salvini, l'uomo che ha scatenato la crisi, è quella di pressare per il ritorno al voto, ma il suo timore è quello che ci possa essere un accordo tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle che porti ad un esecutivo istituzionale, estromettendo di fatto la Lega dalla maggioranza.

Salvini: 'No al governo degli sconfitti'

Durante il suo discorso al festival della Versiliana a Marina di Pietrasanta, Salvini ha detto che preferirebbe andare a votare perché il rischio è quello di restare 'ostaggio del Pd e dei renziani', gli stessi che, secondo lui, sanno che 'in caso di elezioni non saranno votati da nessuno'.

A suo avviso 'per questi politici la poltrona vale veramente molto di più della democrazia'.

E su un possibile accordo tra il M5S e Pd avvisa: "Un governo del M5S con gli sconfitti del Pd sarebbe una truffa per l'Italia". 'Non bisogna avere paura del popolo', ha aggiunto il leader della Lega, altrimenti 'si ha la coscienza sporca e si sa di non aver lavorato bene'. Per Salvini 'qualcuno vuole salire al governo per concludere l'opera di svendita delle aziende nazionali alle multinazionali'.

Il voto diventa quindi 'necessario' e Salvini annuncia che andrà nelle piazze italiane a chiedere pacificamente di poter votare per evitare che si formi un governo che non rappresenti la volontà popolare. E 'se un governo non risponde alla volontà popolare', secondo Salvini 'risponde a Bruxelles, Berlino e Parigi'.

Dal resto dei parlamentari si aspetta 'coscienza e dignità affinché si possa arrivare ad un governo serio' ed evitare che diventi presidente del consiglio un "Renzi qualunque".

La sfiducia a Conte

Sulla questione della sfiducia al presidente del Consiglio, il vicepremier annuncia di voler ascoltare senza pregiudizi ciò che avrà da dire il premier.

Spera che magari possa stupirlo: "Se mi dice applichiamo la flat tax domattina...". Forse Salvini cerca di rilanciare una possibile nuova intesa, magari sperando proprio in un'apertura di Conte verso le posizioni della Lega, ma la sfiducia al premier sembra in questo momento l'ipotesi più accreditata.

E poi, parlando delle due dimissioni, annuncia di non voler lasciare assolutamente il ministero dell'Interno e che difenderà l'Italia e i confini senza sé e senza ma.

"Non darò mai la soddisfazione di togliere il disturbo". Aggiunge inoltre che, se deve andare in galera per aver difeso sicurezza del Paese è disposto a farlo, contro questa Politica che ha al primo interesse solamente la poltrona.

La sua intenzione è quella di 'evitare a tutti i costi che tornino al governo gente come Renzi, Boschi, Lotti e altri, e che si realizzino inciuci. Se non c'è un governo l'unica strada rimane quella delle urne'.