Chef Rubio si scaglia ancora una volta contro Matteo Salvini. Lo fa da ospite della trasmissione Rai Agorà e lo fa senza citare il leader della Lega, ma proferendo chiare parole di dissenso verso quelli che sono autentici marchi di fabbrica della politica messa in atto dal Ministro dell'Interno. Dalle scelte fatte sui migranti alle Ong, passando per il decreto sicurezza e alla legittima difesa. Punti di cui Salvini fa vanto e che, invece, risultano fortemente indigesti al popolare personaggio televisivo.

Chef Rubio attacca spesso Salvini

Tanto per dare l'idea di quale sia la considerazione che Chef Rubio ha nei confronti del Ministro dell'Interno lo chiama ironicamente "felpa pig", con riferimento alla sua abitudine di indossare capi d'abbigliamento che evocano le forze dell'ordine e associandolo al celebre cartone animato con protagonista un maiale.

Al di là, però, di quelle che sono le ruggini e le antipatie dell'uno verso l'altro, la critica di Rubio stavolta è prettamente politica. La linea dura messa in atto dal governo italiano, da quando al timone del Viminale c'è il leader della Lega, nei confronti dei migranti e delle Ong non va proprio giù allo chef. "Si dimentica sempre- tuona -che sono esseri umani con delle storie, dei sogni e che subiscono le conseguenze di accordi bilaterali stretti tra i politici italiani e tunisini o libici". Più volte il leader della Lega ha sottolineato come l'Italia abbia provato a collaborare con le autorità libiche per evitare le partenze dal Nord Africa verso l’Italia o salvare i migranti nelle loro acque territoriali.

Chef Rubio critica le leggi 'vanto' di Salvini

Poi Chef Rubio scende nel dettaglio di altri punti che, secondo lui, meritano di essere oggetto di critica. Ed anche in questo caso si fa riferimento a precise norme che, una volta diventate legge, sono state sbandierate con orgoglio dalla Lega. "Con il decreto sicurezza - evidenzia - vengono chiusi gli Sprar, con il decreto sicurezza bis viene impedito alle persone di salvare delle vite in mare".

E non è tutto perché le sue considerazioni spostano il focus su una norma che riguarderebbe aspetti relativi alla sicurezza interna del Paese, ma che il personaggio televisivo sceglie di proiettare su possibili obiettivi che non riguardano i cittadini italiani. "Con la legittima difesa - evidenzia - si può fare il tiro al bersaglio con lo straniero".

La somma di tutto ciò, a suo avviso, descrive una realtà che lui definisce in maniera abbastanza sprezzante: "Sembra di vivere in un videogame e non in una nazione decente". Parole che, ancora una volta, certificano il fatto che Chef Rubio non ha grande stima nei confronti di Matteo Salvini.