In attesa di conoscere maggiori sviluppi in merito alle trattative tra il Pd e il M5S, dal Partito Democratico arrivano le parole di Maria Elena Boschi: l'ex ministro ha fatto sapere, in una dichiarazione rilasciata alla stampa a margine delle consultazioni al Quirinale, di essere aperta ad un possibile esecutivo con il Movimento Cinque Stelle. Ma dichiara, allo stesso modo, che non entrerà mai in un eventuale governo con tale composizione.

Le parole di Maria Elena Boschi

"Non sarò al governo col M5S ma posso votare la fiducia". Queste le dichiarazioni di Maria Elena Boschi alla stampa dopo la direzione Pd: il partito, in perfetto accordo, ha trovato una piena intesa sulle mosse future per superare l'attuale crisi Politica.

Tra le ipotesi più praticabili c'è sicuramente quella di un accordo tra il Partito Democratico e il M5S.

All'interno del PD Boschi si dichiara disponibile a prestare il suo aiuto ad un esecutivo con il Movimento, in tema di idee e contenuti, ma si chiama fuori da una sua possibile partecipazione diretta all'interno di un eventuale governo. Su questa posizione pesano sicuramente i duri attacchi ricevuti dalla deputata toscana sullo scandalo di Banca Etruria proprio dal M5S, a causa della vicenda che ha visto coinvolta l'ex ministro e la sua famiglia.

La Boschi ha inoltre approvato il discorso fatto da Matteo Renzi al Senato due giorni fa ed esprime pieno appoggio al segretario del partito Nicola Zingaretti: "Il segretario ha un mandato forte e chiaro per salvare il paese dall'aumento dell'Iva", continua la Boschi.

E la posizione del partito sembra chiara e unitaria da molto tempo a questo parte: no al voto subito e nuovo governo per evitare l'aumento dell'Iva.

Le consultazioni al Quirinale

In attesa di conoscere più da vicino le trattative tra i due principali partiti, Sergio Mattarella ha concluso nella giornata di ieri le consultazioni per superare la crisi del governo Conte.

Il gruppo per le autonomie si è dichiarato non contrario all'ipotesi di un Conte Bis, purché non si torni al voto subito, il che sarebbe pericoloso per le finanze del paese. Simile la posizione del gruppo misto: De Petris di Liberi e Uguali sostiene che in questa fase di emergenza democratica si deve evitare il ricorso alle urne.

Serve un governo forte, non un "governicchio", per poter intervenire sull'economia e nel campo delle riforme. Dello stesso avviso Emma Bonino di +Europa che sottolinea come serve al paese un "governo del fare e del disfare". Le elezioni non servirebbero a nulla se non ai cinque grandi partiti, mentre gli altri non riuscirebbero a presentare le liste elettorali in tempo.

Nella giornata di oggi invece il Movimento Cinque Stelle ha fatto sapere di essere contrario a nuove elezioni in autunno ed è favorevole invece ad una nuova maggioranza,ma ha posto dieci punti come condizione. Anche il Partito Democratico ha dato il suo possibile sostegno ad un governo col Movimento, ma a determinate condizioni, come la cancellazione dei Decreti sicurezza.

La Lega invece, insieme a Fratelli D'Italia si è mostrata compatta sull'ipotesi del voto immediato, mentre Forza Italia, in assenza di un governo di centrodestra ha detto che il il voto è l'unica soluzione possibile.

Adesso non resta che al Capo dello Stato trovare il percorso migliore e meno doloroso per portare il paese verso un nuovo governo: come annunciato nel suo discorso a chiusura del primo ciclo di consultazioni poco dopo le 20, ha dato tempo ai partiti per organizzarsi e mettersi d'accordo e ha annunciato che condurrà un secondo giro di incontri con le forze politiche a partire da martedì prossimo.