La situazione politica italiana è in divenire dopo che Matteo Salvini si è chiamato fuori dalla maggioranza che reggeva il governo gialloverde, adesso punta a nuove elezioni che possano portarlo a diventare premier. Tra coloro i quali, da tempo, hanno manifestato stima nei confronti del leader della Lega c'è sempre stato Flavio Briatore, il quale, intervistato da Il Foglio, non ha negato che, qualora ricevesse una chiamata dal numero uno del Carroccio, potrebbe dire sì a un eventuale ruolo da Ministro, magari del Turismo. Una scelta affermativa dipenderebbe unicamente dagli spazi di manovra che gli darebbero, considerato che non sarebbe, a detta sua, disposto ad accettare incarichi corredati da situazioni che gli farebbero perdere tempo.

L'occasione, inoltre, è stata proficua per dire la sua su diversi esponenti della politica.

Briatore offre il suo punto di vista sulla politica

Flavio Briatore è stato sempre su una lunghezza d'onda diversa da quella del Movimento Cinque Stelle. Da sempre contrario al reddito di cittadinanza, nel corso dell'intervista, ha evidenziato come Grillo abbia creato dei mostri incapaci di governare, attaccati alla poltrona. "Gente - tuona - che non ha mai presentato una denuncia dei redditi. Di Maio, come primo impiego fa il Ministro del Lavoro, non male". Battezza Berlusconi come un "populista illuminato" ed evidenzia come Forza Italia, pur passando dal 40% al 5%, abbia ancora tutti i dirigenti al proprio posto, mentre in qualunque altra azienda sarebbero già saltate le teste di persone che, a detta di Briatore, la gente non vorrebbe più vedere neanche in televisione.

Parole dure da parte di Briatore anche nei confronti del Pd: "Non ne azzeccano mai una, Zingaretti sembra un ragioniere sudato in ufficio e con il condizionatore guasto". Parole positive, invece, nei confronti di Salvini, definito "un populista ruspante", il cui talento politico non può essere messo in discussione sulla base dei risultati ottenuti con la Lega.

Briatore ha chiara la sua ricetta

Secondo Briatore le possibilità del Paese passano unicamente da una ricetta precisa: una ripartenza dell'economia, la creazione del lavoro e l'attrazione di investimenti. Nella sua testa, in un futuro non specificato, ci sarebbe anche l'idea di costruire un partito. Vorrebbe chiamarlo Movimento del Fare e si porrebbe l'ambizione di raccogliere persone, come imprenditori, sindaci e professionisti, che hanno realizzato qualcosa e che adesso dovrebbero entrare in campo per il bene del Paese, in maniera tale da restituire quanto hanno ricevuto.

Interpellato, invece, sulla possibilità di diventare Ministro in un eventuale governo retto da Salvini, rivela: "Potrei dirgli di sì a patto di essere messo nelle condizioni di fare le cose. Non voglio sprecarne in commissioni inutili e sentire idioti che non hanno mai viaggiato in vita loro". Secondo Briatore, tra l'altro, l'Italia deve iniziare a puntare di più sul turismo.