Non sono mai state rose e fiori tra Matteo Salvini e Alessandro Di Battista. Anche quando Lega e Movimento Cinque Stelle vivevano momenti serenità quantomeno apparente, i due non perdevano occasione per lanciarsi frecciatine reciproche. I toni non potevano certo ammorbidirsi adesso che la Lega spinge affinché si ponga fine al Governo e si vada a nuove elezioni. L'esponente grillino si è espresso sulla situazione in atto, attaccando, senza mai nominarlo, il Ministro dell'Interno e sottolineando come il suo modus operandi sia regolato dalla paura di dover dare vita a quelli che sono (o meglio sarebbero dovuti essere) i prossimi provvedimenti del Governo.

Il Ministro dell'Interno, senza giri di parole, è attaccato da Di Battista sul fatto di essersi mascherato da protettore del popolo, ma di essere in realtà uno schiavo del sistema, terrorizzato da quello che sarebbero state le prossime mosse del Governo.

Di Battista vedeva vicini diversi obiettivi

Di Battista, nel suo post apparso su Facebook, ha inteso sottolineare come i prossimi impegni del governo Conte avrebbero potuto dare vita a cose straordinarie per il Paese e che avrebbero dato molto fastidio al "sistema". Il riferimento va al taglio dei 345 parlamentari per le quali mancherebbe una sola votazione (dopo tre già effettuate), punto sul quale il grillino non nasconde rammarico: "Diamine, manca solo la quarta".

A ciò aggiunge che si sarebbe dovuta ratificare la revoca della concessione autostradali a Benetton, oltre trovare i soldi per la Flat Tax, norma leghista ma che Di Battista benedice: "Se fatta bene è una buona cosa". L'ultimo punto indicato è l'incarico all'esponente del Carroccio Giorgetti di fare "i decreti attuativi per la legge sullo sport e togliere finalmente a quel ruffiano di Malagò la gestione clientelare di milioni di euro". Quattro missioni che Di Battista vedeva molto vicine e che ora si allontanano in maniera irrimediabile.

Di Battista: 'Salvini, politicante di professione'

Un orizzonte determinato da una crisi di governo, a dire di Di Battista, voluta da Salvini per quelli che, secondo lui, sarebbero motivi precisi. Non a caso lo definisce "politicante di professione" che "manda tutto all'aria per pagare cambiali a parlamentari terrorizzati dal taglio di poltrone o agli amici del suocero Verdini che se la fanno sotto per la riforma della prescrizione".

Anticipando che probabilmente il Ministro dell'Interno darà la colpa di molte cose al Movimento Cinque Stelle, va giù duro nel giudizio sul leader della Lega, etichettando quello che è stato il suo comportamento in maniera chiara. A suo avviso quello che è stato il modo di comportarsi di Matteo Salvini può essere etichettato da "spettacolo da vomito". L'accusa più grave arriva, però, quando Di Battista sottolinea, come negli ultimi mesi, si sia dotato di una maschera da protettore del Popolo ma che, di fatto, con le ultime mosse l'abbia gettata fino a rivelarsi, come lui lo definisce, "schiavo del sistema".

Lo stesso sistema a cui darebbero fastidio le quattro prossime mosse del governo indicate nel post.