Continuano gli aspri botta e risposta tra i membri del governo e l'opposizione: nel corso del comizio del 14 agosto scorso a La Spezia, Matteo Salvini ha attaccato Renzi, sostenendo che eviterà in tutti i modi che gente come lui possa ritornare a Palazzo Chigi. E continuano i fuochi incrociati all'interno della maggioranza, in vista del prossimo voto di sfiducia al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che sarà previsto il prossimo il 20 agosto e non prima di Ferragosto come auspicava la Lega.

Salvini contro Renzi

“Farò tutto quello che è umanamente e democraticamente possibile perché Renzi e la Boschi non governino più”.

Queste le parole del Ministro Salvini nel corso di un comizio a La Spezia il giorno prima di Ferragosto, durante il quale è stato contestato da un gruppo di contestatori, all'incirca 600, che hanno intonato canti e slogan contro di lui. Salvini ha attaccato Renzi dopo che l'ex premier aveva parlato di recessione in caso di elezioni anticipate ad ottobre: il Ministro teme possibili intese tra Partito Democratico e M5S.

Salvini sta analizzando la situazione delle opposizioni e, in relazione al recente caso Open Arms, durante la conferenza stampa del Viminale a Castel Volturno, ha attaccato i ministri Trenta e Toninelli: sostiene che qualcuno stia già per preparare un cambio di maggioranza con uno spostamento a sinistra.

In caso, avverte Matteo Salvini, se ci si sta preparando ad un governo Renzi-Boldrini, gli italiani dovranno fare le loro valutazioni.

Il governo

In vista del voto di sfiducia al Presidente del Consiglio, Salvini ha poi smentito le recenti parole di Conte e sostiene di non aver avuto mai intenzione di staccare la spina al governo.

Secondo Salvini le parole di Conte sono state semplicemente uno sfogo umorale, e sta a lui rispondere con le leggi. Non mancano sullo sfondo le recenti vicissitudini della Open Arms, con alcuni migranti che sono stati fatti sbarcare per motivi di salute.

E parlando del governo, che sembra ormai giunto al capolinea, ha voluto commentare questi mesi di attività: per Salvini l'esecutivo si è fermato sui troppi no, come sul caso Tav, sull'autonomia, sulla riforma fiscale e della giustizia, e con questi no l'italia muore.

Per il ministro servono sì per poter governare. E ha commentato l'ipotesi di un governo ampio contro di lui: "Non penso che serva un governo contro. Siamo seri". Per Salvini al paese non serve minimamente un governo degli sconfitti, l'unica alternativa è un governo coi ministri del sì.

E sul suo futuro come Ministro dell'Interno, rispondendo alla domanda di un cronista che gli chiede se sarà ancora ministro il prossimo anno, ha risposto che il prossimo anno ha l'intenzione di portare dei dati migliori di quelli di adesso.