In Italia si riapre il dibattito sullo ius soli, o meglio, sullo ius culturae, ovvero la possibilità per un giovane migrante, nato e cresciuto nel nostro Paese e che segue un percorso di studi, di ottenere la cittadinanza italiana. A riacccendere la miccia su un tema scottante per l’opinione pubblica è stata la neo Ministro della Famiglia e delle Pari Opportunità, Elena Bonetti del Pd. In realtà la Bonetti viene inquadrata da tutti gli organi di stampa come una renziana, ovvero seguace della corrente del Pd capitanata da Matteo Renzi. Ma l’idea di concedere la cittadinanza facile ai giovani migranti era già stata sposata da tutto il partito del Segretario Nicola Zingaretti già dai tempi dei governi Renzi e Gentiloni (2014-2018).
L’intenzione di varare una legge sullo ius soli, o quantomeno una più morbida come quella sullo ius culturae, era stata poi riposta nel cassetto per motivi elettorali. Ma nemmeno la nomina del ‘duro’ Marco Minniti al Ministero dell’Interno era riuscita ad evitare la sconfitta con il conseguente arrivo al Viminale di Matteo Salvini.
Il Pd torna alla carica in favore della cittadinanza ai migranti
L’argomento migranti, bollente fino a quando Matteo Salvini ha occupato la poltrona del Viminale, sembra essersi un po’ raffreddato negli ultimi tempi, dopo il cambio di rotta compiuto dal nuovo governo Conte Due. Nemmeno la vicenda dell’imbarcazione Ong Ocean Viking che, dopo giorni di blocco in mare, è riuscita ad ottenere l’autorizzazione ad attraccare nel porto di Lampedusa, sembra più scaldare i cuori degli italiani.
Il tema della cittadinanza ai migranti resta però ancora un taboo per la Politica, visto l’alto rischio di tonfo nelle urne. A provare a spezzare la catena dello ius soli, o quantomeno dello ius culturae, ci riprova però Elena Bonetti. La neo Ministro della Famiglia in quota Pd, laureata in Matematica, già più volte oratrice alla Leopolda di Matteo Renzi e per lungo tempo attiva negli scout di ispirazione cattolica dell’Agesci, ha scelto proprio il quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, per riaprire la ferita della cittadinanza ai migranti.
Elena Bonetti: ‘Spero che in questa legislatura ci siano le condizioni per approvare legge su ius culturae’
Tra i diversi argomenti trattati durante l’intervista concessa a Marco Iasevoli di Avvenire, Elena Bonetti si è soffermata proprio su quello della cittadinanza ai migranti. “Ci sono decine di migliaia di ‘nuovi italiani’ che non sono cittadini italiani: se ne farà carico?”, le domanda il giornalista.
La Bonetti la prende larga, ricordando inizialmente come lei abbia sempre ritenuto che “la scuola sia il primo luogo in cui si costruisce la cittadinanza”. La sua personale opinione sul tema cittadinanza ai migranti è che “sia stato un errore nella scorsa legislatura non approvare la legge sullo ius culturae”. La Bonetti si vanta comunque di avere offerto il suo sostegno in favore dell’iniziativa di legge popolare promossa dai Comitati di Azione civile fondati proprio da Matteo Renzi. La speranza del Ministro, comunque, è quella che nell’attuale legislatura si ricreino la condizioni per l’approvazione dello ius culturae. Non riconoscere la cittadinanza a ragazzi nati e cresciuti nel nostro Paese, conclude, sarebbe come “allenare una squadra e lasciarne metà in panchina”.