Il Partito Democratico, per bocca del proprio Segretario Nicola Zingaretti, aveva annunciato che il nuovo governo Conte sarebbe andato alla ricerca di discontinuità rispetto al precedente in merito a certi temi. Inevitabile subito pensare all'immigrazione e alle frontiere serrate dal pensiero leghista di Salvini, radicalmente diverso da quello tendente a sinistra dei dem. E, tra i primi provvedimenti del nuovo esecutivo, c'è proprio la scelta di impugnare una legge del Friuli Venezia Giulia in materia di immigrazione. La regione, attualmente governata dal leghista Massimiliano Fedriga, avrebbe legiferato andando oltre quelle che sarebbero le competenze dell'ente e lo avrebbe fatto andando a partorire regole che sarebbero discriminatorie nei confronti dei migranti.
Nel primo CdM è stato scelto di impugnare la legge
Subito dopo il giuramento che ha visto i nuovi Ministri protagonisti al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Mattarella, si è svolto il primissimo Consiglio che, su proposta del neo Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, ha ratificato la decisione di impugnare la legge numero 9 dell'8 luglio 2019 del Friuli Venezia Giulia. Le motivazioni vengono specificate in maniera chiara quando si sottolinea che le disposizioni dell'ente regionale risulterebbero "eccedere dalle competenze Statuarie della Regione" e allo stesso tempo apparirebbero "discriminatorie in materia di immigrazione".
A finire sotto la lente d'ingrandimento sarebbero due articoli: il 22 e 54 comma c.
Il primo avrebbe la funzione di concretizzare lo spostamento di fondi destinati all'accoglienza diffusa a investimenti finalizzati ai rimpatri coatti degli immigrati che hanno ricevuto il provvedimento di espulsione. Si tratterebbe, però, di un problema che riguarderebbe lo Stato e non le regioni, nonostante il Friuli Venezia Giulia sia a statuto speciale.
Boccia evidenzia come la decisione fosse già stata presa
L'altra norma, invece, concederebbe incentivi occupazionali unicamente a chi risiede da almeno cinque anni in regione. Si tratterebbe di un'idea discriminatoria anche per italiani provenienti da altre regioni e non solo, ad esempio, per i migranti. Il governatore Fedriga ha già etichettato la cosa come "vergogna assoluta" sottolineando come, a suo avviso, Pd e M5S avrebbero già partorito "il governo dell'immigrazione selvaggia".
Ed ha evidenziato come difenderà le proprie ragioni dinnanzi alla Corte Costituzionale. Chiara la spiegazione data dal Ministro Boccia ai microfoni di Rai News 24: "I termini per impugnare la legge scadevano domani e il Consiglio dei Ministri aveva già deciso di impugnarla".