Elisabetta Trenta non è più Ministro della Difesa. La donna, fortemente voluta dal M5S alla guida del dicastero che gestisce le forze armate italiane, si sente ora tradita e scaricata. Ma non si dà per vinta e decide comunque di dire la sua sulla decisione che ha portato alla sua sostituzione con l’esponente del Pd Lorenzo Guerini. La Trenta, raggiunta dal quotidiano Il Messaggero al Ministero della Difesa mentre sta preparando il ‘trasloco’, cerca di dimostrarsi serena. Ma la sua delusione e il suo livore traspaiono chiaramente, almeno a giudicare dal suo tono di voce, come racconta il cronista Simone Canettieri.

La sua rabbia è rivolta contro Luigi Di Maio e i pentastellati che la avrebbero scaricata, nonstante si fosse dimostrata una delle più strenue avversarie di Matteo Salvini quando il leader della Lega ricopriva il ruolo di Ministro dell’Interno.

L’intervista di Elisabetta Trenta a Il Messaggero: ‘Sapevo che il M5S non mi avrebbe lasciato al Ministero’

Elisabetta Trenta, almeno stando al racconto dell’inviato de Il Messaggero, si presenta con una voce “nervosa ma cortese” al suo intervistatore, mentre si trova al Ministero della Difesa per portare via gli ultimi effetti personali. La Trenta, infatti, non farà parte del governo Conte 2, sostituita in quel ruolo dall’esponente di punta del Pd Lorenzo Guerini.

Lei afferma di stare benissimo, ma di andare di corsa e non voler perdere tempo con l’intervista visto che, aggiunge polemicamente, “nessun giornale si è trovato bene con me. Il trattamento che mi è stato riservato è stato sempre pesante. Tantissimi attacchi”. Fatto sta che, come ammette lei stessa punzecchiata dal giornalista, “sapevo che il M5S non mi avrebbe lasciato al Ministero”.

‘Sono una delle persone che ha lottato più di tutti contro Salvini’

I motivi di questa consapevolezza Elisabetta Trenta non li confida, ma ammette di non essere contenta perché ritiene di non “meritare tutto questo”. Il cronista de Il Messaggero, giornale mai tenero con il M5S, prova giustamente a mettere il dito nella piaga del suo burrascoso rapporto con i pentastellati, ricordandole le sue battaglie condotte contro l’ex collega Matteo Salvini.

“Sono stata una delle persone che ha lottato più di tutti contro Salvini”, ammette lei con malcelato orgoglio. Impegno che ha avuto come ricompensa la sua defenestrazione da Palazzo Chigi. Per questo, aggiunge alterandosi, “voglio stare zitta perché in questo momento potrei dire di tutto e contro tutti”. Fatto sta che, a detta della Trenta, forse Di Maio non l’ha difesa fino in fondo. Ma dalle sue invettive non si salvano nemmeno il suo successore, Guerini, e quella di Salvini al Viminale, Luciana Lamorgese. Comunque sia, Elisabetta Trenta giura di non aver chiuso i ponti con il M5S, in cui dice di credere ancora.