Sembra una storia infinita quella delle querele di Matteo Renzi contro il Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio. Durante gli anni del governo guidato dal fresco leader del neonato partito Italia Viva, erano i casi Consip e Tiziano Renzi a provocare ulcere lancinanti all’ex rottamatore, ‘curate’ attraverso un fiume di querele contro chiunque osasse parlare male di lui e della sua famiglia, direttore del Fatto in testa. Nel caso in questione, invece, non è ancora chiaro il motivo che ha spinto Renzi ad annunciare l’avvio di un’azione civile ai danni del giornale.

L’unica cosa certa, al momento, è che sotto la lente di ingrandimento dei legali della famiglia Renzi ci sarebbero due distinti articoli: uno firmato dal giornalista Carlo Tecce e l’altro dallo storico dell’arte, di simpatie di sinistra, Tomaso Montanari. Pietra dello scandalo, forse, il presunto giro di denaro circolante intorno alle fondazioni legate all’ex Premier. Sullo sfondo l’indagine per finanziamento illecito contro Alberto Bianchi, ex Presidente della fondazione Open, sospettato di aver illecitamente finanziato la campagna per il Sì al referendum costituzionale del 2016.

La nota dello staff di Matteo Renzi: ‘Azione civile contro il Fatto Quotidiano’

La notizia dell’ennesima azione legale intentata dagli avvocati di Matteo Renzi è arrivata direttamente dall’entourage del rottamatore con una nota, vergata nella serata di mercoledì 25 settembre, in cui si informa che i suoi legali sono stati incaricati di “procedere con una azione civile contro il Fatto Quotidiano per gli articoli firmati da Carlo Tecce e Tomaso Montanari” proprio nello stesso giorno.

Nel comunicato non vengono spiegate le motivazioni che hanno spinto Renzi a decidere di querelare, ma si possono solamente fare alcune ipotesi. Tecce, ad esempio, aveva avanzato l’ipotesi che Renzi possa dare vita ad una nuova fondazione allo scopo di “drenare soldi per la sua prossima campagna elettorale”. Tema legato a doppio filo alla recente notizia dell’apertura di un’indagine sul conto di Alberto Bianchi, ex Presidente della fondazione Open, accusato dalla procura di Firenze di aver finanziato illecitamente proprio le casse di Open e del comitato per il Sì al referendum del 2016 con i soldi ricevuti dall’imprenditore Toto.

La difesa del giornale di Marco Travaglio: ‘Il senatore toscano ha la querela facile’

Tomaso Montanari, invece, non ha parlato di eventuali finanziamenti illeciti incassati da Open o da nuove fondazioni riconducibili a Matteo Renzi, ma ha fatto riferimento al presunto legame del politico toscano con la massoneria. Fatto sta che ancora non si conoscono i motivi che hanno spinto lo staff renziano a querelare il Fatto Quotidiano.

Giornale di Marco Travaglio che, comunque, non resta a guardare e prepara già la difesa. “Matteo Renzi è tornato ad annunciare querele nei confronti del Fatto Quotidiano - si legge oggi sull’edizione cartacea -la storia delle cause intentate dall’ex premier nei confronti di questo giornale è talmente lunga che non basterebbero tutte e 24 le pagine di questa edizione. Ma il senatore toscano, che ha la querela facile, è tornato a far lavorare i suoi avvocati”.