Si è ormai entrati in una fase cruciale per capire se davvero Lega e Movimento Cinque Stelle riusciranno a dare vista destinata a supportare un nuovo governo presieduto ancora una volta da Giuseppe Conte. Qualora venissero, perciò, scongiurate nuove elezioni, Matteo Salvini sarà chiamato a sedere sui banchi dell'opposizione: una prospettiva probabilmente inattesa di chi sembrava essere il padrone della scena politica italiana. Qualcuno ha criticato la scelta di staccare la spina al governo gialloverde per i tempi ed i modi che hanno quasi ribaltato la posizione leghista, ma c'è chi come Vittorio Sgarbi la pensa diversamente.

Da ospite del programma di La 7 L'Aria che tira ha evidenziato, senza mezzi termini, come l'azione intrapresa da leader leghista trovi la sua totale condivisione.

Salvini voleva le elezioni subito

I quattordici mesi di convivenza al timone del paese di Lega e Movimento Cinque Stelle sono stati caratterizzati da un governo che, com'è noto, si è retto su un contratto. Un vero e proprio escamotage per superare le diversità e la profonda eterogeneità di due forze politiche che avevano scelto di associarsi per dare vita a quello che loro stessi avevano definito "governo del cambiamento": Com'è noto, a sorpresa ma non troppo, Matteo Salvini ha scelto il mese di agosto per mettere il punto quantomeno al primo esecutivo presieduto da Conte per via di una stagnazione programmatica che, a suo dire, sarebbe sorta per la costante opposizione pentastellata ai punti che avrebbe voluto portare avanti la Lega.

La soluzione, per lui, sarebbero state le elezioni immediate. I più maligni non hanno avuto remore nel sottolineare come il tutto sia stata solo una scusa per mandare gli italiani alle urne e capitalizzare il consenso elettorale riconosciuto alla Lega dalle ultime europee e testimoniato da tanti sondaggi. Si parla di un potenziale 35%.

Sgarbi sta con Salvini

Altri invece, come Roberto Maroni, gli contestano di non aver ritirato subito i ministri dal governo dando, di fatto, l'opportunità a Pd e M5S si provare a trovare un accordo politico che, ad oggi, sembra aver spiazzato il Carroccio. Sgarbi, però, difende a spada tratta Salvini. "Io - ammette - sono filo-leghista".

Il critico d'arte e deputato benedice il comportamento del leader della Lega ed evidenzia: "L'atto di Salvini è un atto di coraggio e di verità e sono l'unico a dirlo". "Ha fatto - incalza Sgarbi - un gesto inevitabile perché non puoi governare con il Movimento Cinque Stelle".

Quando la conduttrice Myrta Merlino gli fa presente che Salvini potrebbe aver dimenticato il fatto che l'Italia è una democrazia parlamentare e non basta chiudere l'esperienza di un governo per sciogliere le camere, Sgarbi chiosa in maniera chiara: "Meglio così".