Da gialloverde a giallorosso. È il cambiamento cromatico avuto dal governo con il passaggio dall'intesa tra Movimento Cinque Stelle e Lega a quella tra i grillini ed il Partito Democratico. Colori molto cari a Claudio Amendola, almeno in ambito calcistico. L'attore, ospite del programma L'aria che tira di La 7, ha inteso evidenziare come sarebbe meglio dividere i discorsi considerati i problemi che la Roma sta avendo nell'avvio del campionato di Serie A.

Oltrepassando lo scherzo, ha però sottolineato di vedere di buon grado quantomeno uno dei risultati già ottenuti da questo esecutivo ossia aver evitato una possibile tornata elettorale che avrebbe portato alla maggioranza parlamentare Salvini e la Meloni.

Un'alleanza che formerebbe, a suo avviso, un governo pericoloso per l'Italia per i contenuti che proporrebbero.

Amendola: 'La Roma ha già i suoi guai'

Claudio Amendola non ha mai nascosto le sue simpatie politiche tendenti a sinistra. L'altra passione, ben più nota al grande pubblico, è quella per la Roma. È questo il motivo per il quale la conduttrice Myrta Merlino prova a coinvolgerlo nel dibattito politico evidenziando come quantomeno l'aspetto cromatico del governo giallorosso possa suscitare il suo gradimento. L'attore fa trasparire un sorriso per la battuta e si esprime in modo abbastanza chiaro. "A me - evidenzia - questo accostamento cromatico non è che mi fa impazzire, perché sento una responsabilità e la Roma ha già i guai suoi".

Quando la conduttrice gli fa notare che qualcuno non ha gradito l'accostamento calcistico cromatico e neanche l'utilizzo della parola Capitano, verosimilmente associato a Salvini, Amendola annuisce:"Moretti diceva che le parole sono importanti e andrebbero pesate prima di usarle, specialmente quella di Capitano".

L'attore si aspettava più donne nel governo

Nel commentare le nomine fatte da Giuseppe Conte, Claudio Amendola mette in chiaro quella che a suo avviso è una criticità dei numeri. "La prima impressione - afferma - è che anche il governo più di sinistra della storia della Repubblica non riesce ad affrontare il problema del genere.

Sette donne su ventuno ministri sono poche. Mi aspettavo non una parità, ma un numero maggiore di donne. Avranno ruoli pesanti e di altissimo profilo e questo credo sia molto molto importante". Pur non lasciando trasparire una stima incondizionata nei confronti dell'esecutivo bis di Giuseppe Conte, Amendola sostiene che avrebbe già raggiunto un importante risultato.

"Mi sembrerebbe inutile stare qui a parlare delle contraddizioni che ho sentito in questi giorni. Sono tutte vere. Quello che posso permettermi di dire con serenità e di ammettere che sono molto felice che questo governo sia nato. Un governo Meloni-Salvini sarebbe stato, dal mio punto di vista, molto pericoloso per il Paese per i suoi contenuti".

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