La fuoriuscita dal Partito Democratico di Matteo Renzi fa rumore per diversi motivi. Intanto perché solleva degli interrogativi relativi a quelli che saranno gli sviluppi futuri della politica italiana, in attesa di determinare con certezza quanti parlamentari si metteranno la casacca della nuova forza e quanto, in termini percentuali, vale il nuovo movimento fondato dall'ex Presidente del Consiglio. Tuttavia, nelle ultime ore, si è sollevata una concreta accusa di plagio nei confronti di Renzi per il nome scelto. "Italia viva", infatti, rappresenterebbe una denominazione che ha urtato lo scrittore ed attivista Mario Capanna.

In un'intervista rilasciata all'Adnkronos ha rivelato che i suoi legali sono già al Lavoro per valutare il da farsi, considerato che un suo libro, uscito nel 2000, si chiama proprio "L'italia viva".

Avvocati parlerebbero di 'scippo'

Il nome del partito di Renzi avrebbe sarebbe troppo simile a quello di un libro scritto da Mario Capanna. Si tratta di un volume risalente all'ormai lontano 2000 in cui lo scrittore si rendeva protagonista di un vero e proprio viaggio nell'Italia dell'impegno e della speranza. Secondo quanto il diretto interessato ha rivelato all'Adnkronos le eventuali iniziative contro Matteo Renzi non sarebbero farina del suo sacco, ma l'azione di un pool di avvocati che, dopo essersi offerto spontaneamente, starebbe studiando l'ipotesi che si possa configurare l'ipotesi di plagio da parte del senatore nei confronti dello scrittore.

Pare che i legali stiano valutando le eventuali azioni affinché quello che loro stessi, secondo quanto riporta Capanna e l'agenzia di stampa, hanno definito "scippo" non rimanga impunito. Il mandato dello scrittore è unicamente quello di di approfondire la cosa.

'Italia viva' fu usato anche da Veltroni

Il volume di Mario Capanna si era posto l'obiettivo di raccontare l'Italia in cui si muovono persone il cui obiettivo è rendere il Paese un luogo più dignitoso.

Tuttavia, non è la prima volta che qualcuno in orbita Pd o appena uscito (come nel caso di Renzi) trae forse ispirazione dal libro. Veltroni, infatti, undici anni fa battezzò Italia Viva la sua campagna elettorale. Capanna, che è stato uno dei maggiori attivisti del '68, evidenzia: "Ricordiamo tutti come andò, non gli portò fortuna.

Credo che non porterà fortuna a Renzi, il plagio non paga mai, ha le gambe corte".

"Lui - ha attaccato Capanna - prende una cosa buona e la converte nel suo contrario, una cosa cattiva". Tra l'altro lo scrittore ha ammesso che, a suo avviso, Renzi si sia ispirato a pensieri opposti rispetto ai principi perorati dal suo volume. "Tutto ciò che tocca - ha evidenziato Capanna - diventa pietra e gli ricade sui piedi. È evidente che a uno così dell'Italia non gli importa proprio nulla".