In occasione della prima puntata stagionale della trasmissione "DiMartedì", andata in onda questo 10 settembre su La7 con la conduzione di Giovanni Floris, è stato intervistato Nicola Zingaretti, segretario nazionale del Partito Democratico, il quale si è soffermato su diversi aspetti di attualità Politica, in particolare sul nuovo Governo Conte, di cui il suo partito fa parte, e del rapporto col M5S.

Nicola Zingaretti: 'Considero della mia squadra anche i ministri 5 Stelle, Salvini è scappato dal Governo'

Il segretario del Pd ha esordito dicendo: "In questo Governo c'è una bellissima delegazione di ministri del PD, giovani e combattivi.

Ma dico che io considero della mia squadra anche tutti i ministri dei 5 Stelle, perché bisogna finirla coi litigi. Nel Governo precedente invece c'era troppo un'identità di parte che gli italiani hanno pagato, fra litigi e incomprensioni. E invece appena noi siamo partiti con questa situazione nuova lo Spread si è abbassato: gli italiani nelle aste di fine agosto si sono rimessi in tasca 600 milioni di euro solo grazie a questo clima nuovo".

L'attuale presidente della Regione Lazio ha poi proseguito: "Il Governo precedente era fatto da due forze alternative, così come questo Governo è nato in Parlamento fra due forze che si erano presentate in modo alternativo. Però ora non dobbiamo pensare a ciò che ci divide, ma a ciò che ci unisce, per il bene degli italiani: questa è la scommessa.

I gialloverdi avevano fallito e il consenso che avevano era conseguenza di una perenne campagna elettorale, che però gli italiani avrebbero pagato con l'aumento dell'Iva e delle tasse. Ad agosto qualcuno ha capito che stava arrivando il conto, è scappato ed è andato a casa. Aveva percepito che la sua esperienza di Governo stava fallendo.

Quel Governo era basato sul fatto che ognuno portava avanti i propri punti. Noi invece ora ci siamo trovati d'accordo sul fatto che non ci saranno mai più contratti in cui ognuno parla per sé stesso, ma costruiamo un punto di vista comune sulle cose che insieme condividiamo. In politica si deve guardare a quello che serve al Paese e io penso che sia utile riaccendere l'economia"

Zingaretti ha poi aggiunto: "Io volevo e voglio tenere unito il PD, perché di fronte al rischio della destra, se ci fossimo divisi sarebbe stata una tragedia, sarebbe stata la Vandea.

Matteo Renzi a un certo punto ha cambiato idea sulla sua posizione storica rispetto ai 5 Stelle, perché ha visto un pericolo e quindi ha aperto una situazione nuova. Io ho sempre detto "Schiena dritta e Governo serio". Noi abbiamo ora creato un Governo con un programma di svolta per questo Paese. E quindi mi sono sentito in dovere di provare a fare un Governo che provi a dare una svolta economica e sociale. E' stata dura, ma ce l'abbiamo fatto, ora è una grande scommessa che deve avere dentro di sé un'anima nuova (...) Non bisogna mai avere paura di confrontarsi, questo è bello. Basta con la stagione dell'odio, del preconcetto e del fotografare le distanza. Guai a pensare che possa esistere un Governo fatto fra nemici, perché questo non ci farebbe fare niente.

Invece bisogna riconoscere l'identità degli altri e costruire il massimo possibile di cose da fare. Il PD farà di tutto, scommettendo su un forte spirito unitario".

Zingaretti: 'Non ho voluto i due vice-premier, avrei preferito presidente con maggiore discontinuità, ora remiamo insieme'

Il segretario dei dem ha poi detto: "Matteo Salvini è un avversario, ed è palese che ha fatto un errore. Per mesi è stato solo in campagna elettorale, anziché pensare a dare un Governo serio al Paese. Per settimane nel Governo c'erano 4 linee tra loro diverse. E la Lega pensava a fare comizi per conquistare voti. Anche per questo mi sono battuto, dentro questa trattativa, per non avere i due vice-premier: ciò avrebbe riproposto una fotografia di una competizione fra partiti che io non voglio.

Invece questo Governo lavorerà con un'agenda unitaria. Se non lo fa sbaglia (...) Giuseppe Conte appena ha avuto occasione si è dimostrato serio. Io avrei preferito un altro Premier per dimostrare una maggiore discontinuità, però era anche vero che il M5S aveva il diritto di indicare il proprio candidato. Sono certo che Conte ascolterà tutti, sarà una squadra in cui tutti remano dalla stessa parte, oppure l'Italia muore: forse non l'abbiamo capito (...) Il PD è tornato a essere il primo partito fra le giovani generazioni".

Nicola Zingaretti ha poi proseguito spiegando: "Voglio che i prossimi anni siano quelli della democrazia, della rivoluzione verde e della costruzione del futuro. (...) Guai se noi forze del centrosinistra ci chiudessimo nella dimensione del Governo, ma invece dobbiamo radicarci nei quartieri e nelle periferie (...) Non metteremo la Patrimoniale.

Con l'Europa si deve avere un rapporto corretto e non da sudditi. Già ora stiamo tornando protagonisti con Gentiloni e con Sassoli. Noi possiamo guidare l'Europa. Da ora, inoltre, l'Italia parteciperà alle riunioni sull'immigrazione, non come quando era assente 6 volte su 7. Noi vogliamo cambiare l'Europa, anche per governare meglio il tema migranti. (...) Togliamo la follia della Flat Tax, che era un obbrobrio sul piano della democrazia perché era ingiusta. Se c'è una priorità è abbassare le tasse a chi ha i salari più bassi".