I voli di Stato su cui ha viaggiato Matteo Salvini quando ricopriva il ruolo di Ministro dell’Interno non hanno rappresentato un danno erariale per le casse dello Stato. A stabilirlo è stata la procura contabile regionale del Lazio della Corte dei Conti. I magistrati contabili, la cui indagine aperta nel maggio scorso si è concentrata su alcune decine di voli utilizzati dal leader della Lega quando occupava la poltrona del Viminale, oltre ad archiviare l’inchiesta, hanno però deciso di traferirne gli atti alla procura di Roma. Il loro sospetto, infatti, è che, dietro l’utilizzo dei voli di Stato da parte di Salvini, possa emergere qualche risvolto penale, in quanto i suddetti voli sarebbero stati “illegittimi”.

La motivazione della possibile apertura di un’inchiesta penale, probabilmente per abuso di ufficio, risiederebbe nel presunto utilizzo improprio dei mezzi delle forze dell’ordine da parte dell’ex Ministro.

La Corte dei Conti archivia l’inchiesta contabile su Matteo Salvini

Non esiste nessuna prova che i voli di Stato utilizzati da Matteo Salvini quando ricopriva il ruolo di Ministro dell’Interno abbiano rappresentato un danno per l’erario dello Stato italiano. Con questa motivazione i magistrati contabili della sezione laziale della Corte dei Conti, guidati da Andrea Lupi, hanno deciso di archiviare l’inchiesta aperta nei confronti del leader della Lega. Insomma, il costo totale dei voli su cui è montato Salvini non avrebbe superato di molto quello che lo Stato avrebbe dovuto sostenere se il Ministro avesse deciso di viaggiare su voli di linea.

Tutto risolto quindi? Nessun caso Air Force Renzi bis? La risposta naturalmente è no, perché i sospetti della Corte dei Conti si concentrano sulla presunta illegittimità dell’uso di quei velivoli.

Salvini potrebbe aver compiuto il reato di abuso di ufficio

Secondo quanto si legge nel decreto notificato ieri, 1o settembre, al dipartimento di pubblica sicurezza dalla procura contabile regionale del Lazio, infatti, almeno 35 voli di Stato compiuti da Matteo Salvini sarebbero stati autorizzati eludendo i criteri di legge, poiché sarebbero stati utilizzati impropriamente alcuni mezzi delle forze dell’ordine (come ad esempio il bimotore Piaggio P-180, la ‘Ferrari dei cieli’).

I velivoli messi a disposizione dell’allora Ministro Salvini, in pratica, possono sì essere utilizzati per svolgere compiti istituzionali come l’addestramento, ma non certo come voli di Stato, con la sola eccezione delle più alte cariche istituzionali, che non comprendono il Ministro dell’Interno. Quegli aerei, conclude la Corte dei Conti, non dovevano dunque essere adibiti al trasporto di autorità.