Vari esponenti delle Istituzioni comunali, regionali e docenti di alcune università italiane, si sono riuniti lo scorso 26 e 27 settembre a Matera per discutere dello spopolamento delle Aree Interne e del loro possibile sviluppo. La città lucana è stata eletta Capitale Europea della Cultura 2019, e le persone che hanno partecipato all'incontro, hanno percepito l'importanza di una possibile sinergia tra la ricerca e le varie istituzioni politiche, dal momento che la città di Matera è sostanzialmente un simbolo per le aree interne e per la valorizzazione dei bellissimi borghi dell'hinterland italiano.

I risultati della discussione e le idee progettuali

La discussione ha generato l'obiettivo di lavorare in prospettiva, considerando il territorio come un sistema complesso, in modo tale da poter riuscire a decodificare le regole insediative e connetterle al patrimonio materiale e immateriale. L'idea è quella di proporre delle vere e proprie tesi di sviluppo per la riattivazione di questi territori, ma per far si che avvenga questo, serve l'unione di diversi professionisti che abbiano le competenze giuste per farlo, riconoscendo le strutture insediative e i sistemi naturali, descrivendo per bene le caratteristiche di queste terre, spesso ammazzate dai terremoti e dalle ricostruzioni che ne sono seguite.

Il Forum regionale dei giovani della Campania ha messo al centro il problema delle nuove generazioni, che si arrendono all'impossibilità di una costruzione di futuro nei piccoli paesi. Non è da escludere che anche un incontro con le popolazioni migranti che attraversano il Mediterraneo possa portare a buoni risultati. Da sottolineare il fatto che la SNAI e la legge sugli SPRAR condividano dei pensieri simili, il che regala tante potenzialità di rinascita ai Comuni abbandonati.

A rappresentare il Forum regionale dei giovani della Campania c'è stato il Tesoriere Giuseppe Paccone, che insieme al dirigente del UOD per le politiche giovanili, dott. Giuseppe Pagliarulo, hanno finanziato le borse di studio per il master di II livello del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II: "Architettura e progetto per le aree interne.

Ri-Costruzione dei piccoli paesi". Da essere un progetto pilota è diventato a essere un disegno sviluppato in varie realtà dell'Irpinia. I ragazzi che hanno partecipato al Master di II livello del Dipartimento di Architettura della Federico II di Napoli, hanno avuto la possibilità di esporre la presentazione dei loro progetti di sviluppo riguardo i Comuni di Conza, Quaglietta e Lioni. Ne è nata una discussione interessante, visto che gli studenti hanno messo in chiaro la possibilità di finanziamenti derivante dal settori sia pubblico, sia privato, stilando una minuziosa analisi economica. E' stata evidenziata il bisogno di conoscenza del territorio e di una maggior comunicazione fra i singoli comuni, che non sono interconnessi.

Alcuni di essi non hanno il bancomat per prelevare soldi contanti, dunque c'è bisogno di infrastrutture basilari, di spazi di condivisione e della costruzione di una cabina di regia che permetta ai diversi Comuni di fare rete per incrementare i fondi. Senza dimenticare investimenti sulla formazione, ma anche sull'artigianato.

Le dichiarazioni di Giuseppe Caruso, Presidente del Forum regionale Giovani della Campania

Il Presidente del Forum regionale Giovani della Campania, Giuseppe Caruso, attraverso il comunicato stampa, ha rilasciato alcune parole a riguardo: “Sono orgoglioso di aver portato dalla Regione Campania, l’esperienza ed il lavoro fatto in questi anni con il Dipartimento di Architettura dell’Università “Federico II”, attraverso il laboratorio giovani delle aree interne e delle aree strategiche, per delineare una strategia di sviluppo dei territori interni della nostra Regione.

La scelta di sottoscrivere a Matera, capitale europea della cultura 2019, la carta per la Rete di Università per le Aree Interne ha un duplice significato: questa città unica, incarna pienamente le bellezze e le potenzialità delle aree più lontane dai centri altamente popolati e al tempo stesso nel corso di quest’anno ha dimostrato capacità ed efficienza organizzativa almeno pari alle grandi città del nord Italia. Le aree interne della Campania meritano la stessa attenzione e per questo continueremo il lavoro già avviato, mettendo a sistema le esperienze delle altre realtà accademiche, associative ed istituzionali”.

La nascita della Carta delle Università per le Aree Interne

Alla fine dei due giorni di discussione si è arrivati alla conclusione di sottoscrivere la "Carta delle Università per le Aree Interne", da parte di tutte le Università coinvolte.

La Carta si affiancherà alla Strategia Nazionale con l'obiettivo di creare una sinergia tra tutti gli elementi impegnati, per la rivalutazione del patrimonio materiale e immateriale delle aree interne. Un'iniziativa molto importante, che permetterà di compiere dei passi in avanti nello stesso campo di ricerca e condividere le risposte positive in merito a questo tempo. Sarà decisiva la selezione e il rafforzamento dei vari che gruppi che intendono partecipare attivamente ai progetti europei e sviluppando sempre di più lo scambio e le relazioni tra università, gruppi di studio e ricercatori. In questo caso, la Rete diventerà un vero e proprio punto di riferimento per le realtà territoriali, incentivando appunto i rapporti con le istituzioni di riferimento, per stabilire relazioni che concorrano a sviluppare efficaci azioni territoriali. A tutto ciò sarà importante affiancare una piattaforma informatica, per analizzare eventuali avanzamenti delle ricerche in corso.